Home Colline del Fiora La Uil: “La Cupolina non risponde alle richieste del sindacato”

La Uil: “La Cupolina non risponde alle richieste del sindacato”

di Redazione
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Grosseto. “Nessuna risposta si è avuta dalla direzione della Cupolina rispetto alla nota inviata dal legale a novembre dello scorso anno”.

A dichiararlo, in un comunicato, è la Uil Fpl Area Vasta Toscana Sud Est.

“Il legale aveva scritto in nome e nome e per conto del sindacato UIil Fpl Area Vasta Toscana Sud Est come da mandato ricevuto in riscontro ad una risposta data dalla direzione della Cupolina del 5 agosto scorso per precisare e sollecitare l’azienda al rispetto di alcune segnalazioni che non rispettavano le norme contrattuali – continua la nota -. Nella nota scritta dal legale della Uil Fpl si faceva riferimento agli strumenti elettronici di rilevazione della presenza dei dipendenti che consentono al datore di lavoro di determinare le ore effettivamente prestate dal lavoratore e, poiché la busta paga è elaborata in ragione di dette rilevazione, è preciso onere del primo accertarsi sul corretto funzionamento di tale strumentazione. Considerato che in sede di assemblea del personale sono emerse criticità tra l’attività prestata e l’orario rilevato, si chiedeva di voler effettuare una verifica del sistema di rilevazione, che dovrà essere periodicamente ripetuta”.

“Altro argomento è quello del vestiario, sul quale il contratto di lavoro prevede che la fornitura sia a carico del datore di lavoro e che l’abbigliamento debba rispettare i requisiti di legge previsti per ogni singolo reparto o fase dell’attività lavorativa, rilevando come non sia concepibile che il personale utilizzi lo stesso abbigliamento per le pulizie igienico/sanitarie e per il servizio diretto agli ospiti. Del resto i Dpi previsti dalla normativa vigente sono differenti in ragione dei luoghi e dell’attività prestata – sottolinea il sindacato -.  In merito al numero di telefono del dipendente, seppur questo sia stato fornito all’atto dell’assunzione, ciò non legittima il datore di lavoro ad utilizzarlo all’interno della chat aziendale condividendolo con altri soggetti. Ciò può avvenire solo laddove sia stata fornita una Sim aziendale, ovvero se tale condivisione sia espressamente prevista dal contratto di lavoro. La stessa normativa sulla privacy tutela i diritti dei lavoratori imponendo limiti stringenti sull’uso dei dati personali e sulla loro divulgazione. Peraltro, l’eventuale modifica della turnazione, così come i richiami in servizio laddove non programmati, deve essere eccezionale e nel caso di imprevisto, non potendo in alcun modo risultare una costante ripetuta nel tempo”.

“La nota chiudeva ricordando, anche se può sembrare superfluo, ma evidentemente non lo è ricordare, che lo scaldavivande, così come la poltrona reclinabile per il personale del turno di notte, nonché la fornitura di materiale igienico/sanitario rientrino tra le dotazioni che per la normativa vigente sono a carico del datore di lavoro, considerato che è suo preciso onere fornire al dipendente un’adeguata postazione di lavoro. La nota chiudeva nel diffidare la direzione della Rsa La Cupolina ad adempiere ai doveri del datore di lavoro nei confronti dei propri dipendenti – termina il comunicato. Siamo alla metà di gennaio e non ci sono né risposte formali, né impegni sostanziali che indichino un cambio di rotta da parte dell’azienda per cui ci troveremo costretti a intraprendere vie più determinate per la tutela dei lavoratori”.

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