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Sanità, Spi Cgil verso la mobilitazione nazionale: bus in partenza anche dalla Maremma

Ecco come partecipare all'iniziativa

di Redazione
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Grosseto. Il potere d’acquisto logora chi non ce l’ha. Sotto questo “motto”, giovedì 31 ottobre, alle 9.30, lo Spi Cgil Toscana ha indetto una giornata di mobilitazione che fa seguito a quella nazionale.

Dalla provincia di Grosseto sono in partenza alcuni bus che passeranno da Orbetello, Albinia, Follonica, Gavorrano, Grosseto città e Paganico, diretti verso la manifestazione al Mandela Forum.

«Una manifestazione che concentrerà tutti i territori della Toscana in un unico punto per gridare contro e ultime manovre previste dal Governo, che soffocano un potere d’acquisto dei pensionati che va oltre al lato monetario – si legge in una nota dello Spi Cgil -. Anche sulla sanità infatti, è sempre più frequente il ricorso al privato: un andamento che preoccupa lo stato della salute non sono di chi percepisce la pensione, ma anche delle altre generazioni».

«Il potere d’acquisto delle pensioni sta drasticamente calando – dichiara Laura Innocenti, dello Spi Cgil Grosseto -: con il taglio previsto sulla perequazione 2023-2024-2025, chi aveva nel 2022 una pensione di 1732 euro nette, nel triennio arriva a perdere 968 euro. Così anche per pensioni di 2.000 euro nette. Per non parlare di quelle più sostanziose. Chi superava i 2000 netti arriva a perdere oltre 4500 euro. Vogliamo parlare poi delle minime? Per le persone che percepiscono importi poco superiori a 600 euro mensili, il Governo ha previsto solo 3 euro al mese in più».

L’inflazione e il carovita corrono, mentre le pensioni tengono il freno tirato. Davanti a tutto questo c’è un’impostazione del sistema sanitario che riduce la spesa del settore al 6,2% sul Pil (prevista fino al 2026). Percentuali nettamente inferiori ai maggiori Paesi dell’Unione Europea. In termini pro-capite ogni italiano contribuisce alla spesa sanitaria con 2.224 euro all’anno. Mentre in Germania e Francia le cifre sono ben differenti, si parla di spesa pro-capite rispettivamente di 4.513 euro e 3.652.

Pronto soccorso con oltre 300 accessi al giorno e sanità territoriale da realizzare

Una sanità pubblica in affanno, che genera liste d’attesa spesso infinite, incentiva al ricorso a quella privata: più costosa e quindi spesso discriminante per le persone con redditi più bassi. «Rimane evidente quanto la sanità pubblica sia in difficoltà. Guardiamo alla dimensione locale – dichiara Erio Giovannelli, segretario generale Spi Cgil Grosseto –: nel pronto soccorso dell’ospedale di Grosseto, in agosto, abbiamo avuto un 35% di accessi in più rispetto a quello di Arezzo. Una provincia con strutture territoriali più avanzate, che sa prendere in carico persone a livello periferico senza farle andare a impattare sul carico del pronto soccorso centrale».

Emblematico il caso di agosto. «Dobbiamo renderci conto che – precisa Giovannelli -, anche per via della carenza sistemica di strutture di prossimità e di medici di base, il pronto soccorso di Grosseto è in continuo affanno. In agosto ha dovuto sopportare carichi giornalieri di oltre 300 persone, con il picco di 374 accessi nella giornata del 16».

Anche per mitigare queste criticità, arriveranno in provincia le cosiddette Case di Comunità, realizzate anche grazie a fondi Pnrr. «Ne abbiamo parlato molto nelle nostre recenti iniziative – dichiara Giovannelli –, serviranno proprio per avere una sanità più vicina ai cittadini e i medici di base avranno un ruolo centrale. Nella provincia sono previste 5 Hub (più grandi e ricche di servizi) tra Grosseto, Follonica, Castel del Piano e Porto Santo Stefano. E altre 5 Spoke (più piccole) tra Pitigliano, Manciano, Scansano, Ribolla e Massa Marittima. La sfida da cogliere non sarà solo costruirle tutte, ma farle funzionare: altrimenti gli investimenti fatti non troveranno realizzazione».

Proprio il finanziamento della sanità è la principale causa delle sue difficoltà. Il definanziamento, infatti, crea problemi sia per reperire personale che strumenti idonei. «Prendiamo l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza e degli importi tariffari – prosegue

–: anche qui non ci siamo. 50 milioni all’anno a partire dal 2025 equivalgono a ulteriori ritardi in molte prestazioni specialistiche. Questo spesso si ripercuote anche sulle spalle del personale, sempre più costretto a turni estenuanti e ultimamente anche sottoposto a crescenti violenze da parte di chi accede all’ospedale»

L’esodo dalla sanità pubblica a quella privata

Da qui, il costante esodo verso il settore privato. «Davanti a uno stress continuo, molti specialisti fuggono dalla sanità pubblica per cercare impieghi nel privato – dichiara Giovannelliche ha turni meno massacranti e vede i professionisti agevolati anche da un sistema di flat tax che li premia a livello fiscale. Se facciamo un esempio di un medico radiologo, a parità di mansione, con un reddito da lavoro dipendente di 70mila euro annuali, in regime di partita Iva arriva a risparmiare oltre 16mila euro all’anno di Irpef rispetto a un lavoratore dipendente»

«La sanità sembra puntare anche sempre più verso assicurazioni private – aggiunge Giovannelli –, assicurazioni che riguardano più che altro la prestazione diagnostica. Non prevedono spesso le cure. Se portiamo, ad esempio, il costo medio per curare un tumore alla mammella, 25mila euro, vediamo che molte assicurazioni non lo coprono. Se c’è da curarsi si deve far riferimento sempre al pubblico. C’è chi si rivolge alle strutture in convenzione, solo una minima parte può permettersi l’accesso a strutture private sempre comunque interessate alle convenzioni con il servizio sanitario nazionale».

Le Rsa e la legge sulla non autosufficienza ancora non finanziata

Altro aspetto fondamentale della sanità che guarda al mondo rappresentato dallo Spi Cgil è quello dei problemi all’accesso delle Rsa. «Quando parliamo delle cosiddette case di riposo, sono due gli aspetti sempre più rilevanti – dichiara Erio Giovannelli -. Saranno sempre più necessarie delle strutture adeguate sul territorio, ma allo stesso tempo il loro costo rappresenta un limite per l’accesso. La retta completa può arrivare anche a 3500 euro».

«Allo stesso tempo va sottolineato – conclude Giovannelli – che la legge sulla non autosufficienza votata dal Governo Draghi ad oggi non ha ricevuto alcun finanziamento. Anche nella finanziaria 2025 non c’è alcuna copertura. Il Governo sta boicottando questa legge fortemente voluta dai sindacati pensionati, per far sviluppare al suo posto investimenti privati».

Queste sono solo alcune delle ragioni della mobilitazione nazionale rilanciata anche a livello regionale e locale.

Gli autobus

Lo Spi Cgil Grosseto, per raggiungere Firenze, ha messo a disposizione alcuni mezzi in partenza da varie località della provincia.

Ecco gli orari dei bus:

  • Orbetello, alle 6, davanti alla Cgil, in via Donatori del sangue;
  • Albinia, alle 6.15, davanti alla chiesa;
  • Grosseto, alle 6.45, nel parcheggio del cinema multisala The Space;
  • Follonica, alle 6.15, davanti alla sede della Cgil in viale Europa;
  • Gavorrano, alle 6.30, davanti alla Coop di Bagno di Gavorrano;
  • Paganico, alle 7.15, nel parcheggio dell’Hotel La Pace.

È necessaria la prenotazione del proprio posto al numero 348.5264192 (Cristiana).

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