Grosseto. “Si è concluso con un esito a dir poco deludente il tentativo di conciliazione, che si è tenuto il 22 luglio in Prefettura ad Arezzo, a seguito della proclamazione dello stato di agitazione del personale della Asl Toscana Sud Est da parte di NurSind, Nursing Up e Usb”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono gli stessi sindacati NurSind, Nursing Up e Usb.
“A fronte delle numerose criticità segnalate e delle contestazioni fatte sulle condizioni di lavoro, sui continui rientri e spostamenti fra i vari reparti ai quali è sottoposto il personale, sull’evidente aumento dello stress lavoro correlato e la difficoltà a conciliare i tempi di vita e lavoro, sull’aumento esponenziale delle ore di attività aggiuntiva per sopperire alle croniche carenze di organico, sull’impossibilità di recuperare l’enorme mole di ferie arretrate e di ore in eccesso accumulate, per finire con le assenze che tutt’ora permangono negli schemi di servizio – continua la nota –, l’unica risposta che l’azienda è stata in grado, o ha voluto dare, è che il personale è sufficiente e addirittura, nel caso degli Infermieri e degli Oss, in sovrannumero e che quindi il piano assunzionale, la miseria di 34 infermieri e 6 Oss nel 2024 per l’intera Asl, sia congruo e che, quindi, la programmazione sia stata rispettata in pieno. Inoltre, la risposta alla contestazione sui disagi che stanno affrontando il personale sanitario, l’utenza e il personale amministrativo a seguito degli spostamenti di sede per i lavori correlati al Pnrr è stata, chiaramente senza entrare nel merito delle problematiche che ne sono scaturite, che le risorse del Pnrr sono una grande opportunità”.
“Risposte insoddisfacenti, interlocutorie ed evasive che stridono e collidono con la realtà lavorativa che le lavoratrici e i lavoratori sperimentano quotidianamente, realtà che oramai, a causa delle evidenti criticità dovute alla grave mancanza di personale, investe tutti gli ambiti lavorativi e mette in pericolo l’erogazione dei servizi od obbliga a rivolgersi al privato come, per esempio, sta accadendo per il laboratorio analisi, la riabilitazione e la diagnostica strumentale. Rimangono quindi inalterate, e anzi si rafforzano, le motivazioni che hanno portato alla proclamazione dello stato di agitazione e in tempi brevissimi le segreterie territoriali di NurSind, Nursing Up e Usb si riuniranno per decidere le iniziative di lotta da attuare non escludendo di programmare, alla fine del percorso di mobilitazione e se la grave carenza di personale non trovasse soluzione – termina il comunicato –, anche lo sciopero del personale del comparto”.