Grosseto. “Chiediamo indicazioni temporali certe su quando si inizierà a scorrere la graduatoria in essere per l’assunzione di nuovi infermieri”.
I sindacati Nursing-up e Nursind, insieme all’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto, chiedono informazioni che possano indicare un orizzonte temporale entro il quale la complicata situazione che stanno vivendo gli infermieri all’interno dell’Azienda sanitaria possa migliorare.
“Sappiamo che l’Azienda Usl Toscana sud est ha presentato il fabbisogno del personale alla Regione Toscana e siamo a conoscenza del fatto che questo preveda una diminuzione del numero del personale finora entrato distribuito negli anni – dicharano Marco Marocco (Nursing-up), Valentina Galesi (Nursind) e Nicola Draoli (Opi Grosseto) -. Siamo ben consapevoli che serva un percorso di contingentamento ed efficientamento economico, così come conosciamo le difficoltà di bilancio che in questo momento attraversa la Regione Toscana, ma al contempo siamo estremamente preoccupati, perché dalle interlocuzioni che abbiamo non esiste ad oggi una certezza riguardo alle tempistiche con cui si vada ad attingere dalla graduatoria di infermieri”.
La graduatoria è pronta dall’estate scorsa, ma è proprio da quel momento che non si verificano nuovi ingressi di personale e che, quindi, c’è un turn over non coperto. Per altro il turn over è amplificato da alcune mobilità verso altre regioni e proprio in questi giorni alcune aziende laziali stanno ultimando il percorso che verosimilmente porterà molti colleghi “di transito” nel sud della Toscana a convogliare verso zone geograficamente più vicine alle loro famiglie.
Secondo i sindacati Nursing-up e Nursind, al momento insiste in Azienda un turn over di 198 cessazioni di infermieri e 59 cessazioni di operatori sociosanitari. “In alcuni setting di cura, in particolare nelle aree mediche e in zone più periferiche rispetto al capoluogo di provincia – dichiarano Marocco e Galesi –, la situazione è tale che anche la fruizione di un singolo giorno di ferie diventa complicata. Il personale infermieristico è quindi, da tempo, sotto un carico di lavoro molto pesante che, oltre a mettere a rischio in termini di sicurezza sia il professionista che l’assistito, non permette nemmeno il recupero psicofisico e questo è dimostrato anche dal fatto che sempre meno professionisti decidano di ricorrere all’istituto delle produttività aggiuntive: un elemento che, nelle busta paga dei dipendenti, comporta un incremento economico importante… eppure, i lavoratori preferiscono riposarsi, piuttosto che guadagnare di più e questo è molto indicativo dello stress a cui gli infermieri sono sottoposti”.
“Come Ordine – aggiunge Nicola Draoli – da sempre cerchiamo di condividere soluzioni professionali e organizzative nella consapevolezza della scarsità di professionisti e di nuovi modelli di sanità, ma siamo anche raggiunti ogni giorno dalle preoccupazioni dei colleghi e rileviamo che rischia di venir meno la collaborazione tra professionisti, a causa della stanchezza, ma soprattutto della mancanza di certezze relative alle tempistiche di ingresso di nuovi colleghi. L’incertezza è un elemento cruciale da tenere in considerazione. In questo modo la qualità dell’assistenza rischia di abbassarsi notevolmente, di fronte a personale che è sicuramente stanco e demotivato rispetto al futuro”.
“Chiediamo – tornano a ribadire Marocco, Galesi e Draoli – che, consapevoli e coscienti di tutte le difficoltà del caso, venga indicata una data certa in cui l’Azienda sanitaria potrà iniziare ad attingere dalla graduatoria, perché è fondamentale avere un orizzonte temporale al quale affidarsi, per poter dare anche delle risposte certe ai colleghi”.