Home Grosseto Sanità, la Cgil: “Strutture realizzate e inutilizzate perchè il Governo depaupera il settore”

Sanità, la Cgil: “Strutture realizzate e inutilizzate perchè il Governo depaupera il settore”

Monica Pagni lancia un "J'accuse!" sullo stato della sanità

di Redazione
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Grosseto. Procedono a ritmo serrato le consultazioni della Cgil maremmana sui luoghi di lavoro, in preparazione della grande manifestazione del prossimo 7 ottobre a Roma, “La Via maestra, insieme per la Costituzione”.

«Fra i temi principali della manifestazione – spiega la segretaria generale nella Camera del lavoro di Grosseto, Monica Pagnic’è senza dubbio quello della difesa del Sistema sanitario nazionale (Ssn), pubblico e universalistico. Che da troppi anni è sotto attacco, tenacemente definanziato per favorire l’acquisizione dei servizi sanitari più remunerativi da parte del sistema assicurativo e dei grandi player della sanità privata.

Gli effetti distorsivi e penalizzanti del Servizio sanitario nazionale non stentano a manifestarsi anche nella nostra provincia, dove assistiamo a fenomeni sconcertanti dal punto di vista della Cgil. Negli ultimi tre anni, infatti, in conseguenza di misure straordinarie, come i fondi per il contrasto al Covid e quelli collegati al Piano nazionale di ripresa e resilienza, sono state progettate, appaltate o in via di realizzazione strutture ospedaliere o per la medicina ospedaliera e territoriale, dal nuovo reparto di malattie infettive alla terapia intensiva e subintensiva respiratoria al Misericordia, l’ospedale di comunità al Pizzetti o le case della salute in provincia, con tanto di acquisto di macchinari e arredi sanitari, che di fatto non possono decollare perché i tagli ormai sistematici al fondo sanitario nazionale, reiterati e peggiorati dal Governo Meloni, che non manifesta neanche la volontà di rimuovere i vincoli imposti sul tetto di spesa per il personale, impediscono le assunzioni indispensabili per farle funzionare. Con il paradosso che ci ritroveremo, e in parte già ci ritroviamo, con strutture e attrezzature determinanti per innalzare la qualità dei servizi ospedalieri e territoriali che rimangono inutilizzate o gravemente sottoutilizzate.

Anche per questo motivo sarà importante essere a Roma il prossimo 7 ottobre insieme alla Cgil e a oltre 100 associazioni che si occupano di sanità e diritti alla salute rappresentative di un vastissimo spettro culturale e politico, ivi comprese molte che traggono linfa dalla dottrina sociale della Chiesa.

Infermieri, medici e tutte le professioni sanitarie e di supporto costituiscono la linfa vitale del nostro sistema sanitario e senza il loro apporto rischiamo un velocissimo declassamento della sanità pubblica. Che fino ad oggi e stata fra quelle migliori a livello mondiale. La mancanza di personale nelle nostre strutture sanitarie, da questo punto di vista, dipende solo in parte dalla programmazione della formazione universitaria e professionale. Ma moltissimo dal fatto che in Italia si investe poco sulla sanità pubblica, tanto che siamo all’ultimo posto fra i Paesi avanzati per la sua incidenza sul prodotto interno lordo (Pil), a poco più del 6%. Con Paesi come Germania, Francia, Spagna e Inghilterra, che in alcuni casi spendono il doppio di quel che succede in Italia per la salute di ogni loro cittadino.

Mi auguro – conclude Pagniche sabato 7 ottobre siano davvero tanti i grossetani che vorranno essere con noi a Roma. La Cgil c’è e non ha alcuna intenzione di accettare supinamente la logica teleguidata del declino della sanità pubblica. Per questo è pronta a sostenere una lunga mobilitazione che partita dal giugno scorso proprio con una grande manifestazione nazionale in difesa del Servizio sanitario pubblico e universale proseguirà il 7 ottobre. Siamo determinati a far valere l’interesse delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. Per questo continueremo la nostra mobilitazione, con tutti gli strumenti disponibili, finché non raggiungeremo i nostri obiettivi di giustizia sociale».

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