La Cisl Funzione Pubblica di Grosseto esprime forte preoccupazione per la decisione regionale di creare bolle covid all’interno dei vari reparti di assistenza di alcuni ospedali del territorio grossetano.
“L’allarme da parte degli operatori sanitari era partito a inizio mese – spiega Luciano Biscottini, della Funzione pubblica della Cisl Grosseto -, quando eravamo stati informati di questa iniziativa e prontamente avevamo inviato una nota all’azienda Asl Toscana sudest, spiegando i motivi delle nostre preoccupazioni. In primis il fatto che queste operazioni fossero effettuate utilizzando poco personale, per cui chi assisteva pazienti non covid doveva occuparsi anche degli altri, con continui cambi dei dispositivi di protezione individuali, oltre al pericolo, comunque, di contagiarsi“.
Era stato richiesto, quindi, che venissero riaperti reparti covid specifici con personale dedicato. La risposta aziendale ad oggi è arrivata solo telefonicamente, con rassicurazioni sul fatto che l’attuale infezione da Omicron 5 è poco aggressiva, ma di fatto i reparti si stanno riempiendo e gli operatori si stanno comunque ammalando, mettendo a rischio la stabilità dei vari reparti anche per via del personale praticamente dimezzato.
“Non comprendiamo davvero come la Regione – continua Biscottini – abbia potuto dare simili disposizioni e come le aziende sanitarie toscane non abbiano fatto presente i rischi a cui stiamo andando incontro. La protesta da parte della Cisl regionale e da parte di tutti i segretari Cisl provinciali è stata immediata e in ogni territorio della Toscana si sono verificate forme di protesta per denunciare una situazione davvero rischiosa. Il personale socio sanitario e tecnico viene già da un periodo di forte impegno ed è oramai al limite delle proprie forze“.
I nuovi ingressi, ricorda l’organizzazione sindacale, previsti dal piano assunzioni presentato in Regione, ad oggi non sono partiti e le graduatorie sono ferme al palo. La Cisl ha ricevuto qualche giorno fa una convocazione dalla Asl Toscana sudest, per il giorno 18, “…ma potrebbe essere – continua Biscottini – il solito incontro fatto per mettere le mani avanti e rassicurare, quando ancora la situazione non è del tutto ristabilita”.
“Chiederemo quindi la garanzia della fruizione delle ferie estive – conclude Biscottini – e aiuti in termini di personale, poiché non si può pensare che dove ieri c’erano due persone oggi si possa fare con una, chiedendo, come spesso avviene, di fare dei rientri in servizio sui dovuti riposi. Se la situazione, come temiamo, non dovesse migliorare, chiameremo a raccolta i nostri iscritti e tutti i lavoratori per decidere quali forme di lotta mettere in campo per poter avere più risorse e maggiori tutele per il personale e per gli utenti della nostra provincia“.