Home Grosseto Ospedale Misericordia, Usb: “Aperto reparto di riabilitazione, ma mancano fisioterapisti”

Ospedale Misericordia, Usb: “Aperto reparto di riabilitazione, ma mancano fisioterapisti”

di Redazione
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“La recrudescenza dei contagi da Covid 19 porta fatalmente a focalizzare quasi esclusivamente l’attenzione sulla carenza di infermieri e operatori socio sanitari nei presidi ospedalieri della provincia e in particolare al Misericordia”.

A dichiararlo, in un comunicato, è Stefano Corsini, della segreteria provinciale dell’Usb.

“Questo fa passare in secondo piano quanto la riabilitazione territoriale, e anche la prevenzione aggiungiamo, siano ugualmente in difficoltà per quanto riguarda la mancanza di personale ed impedisce un’attenta valutazione delle conseguenze che ne derivano in termini di carichi di lavoro del personale e di erogazione delle prestazioni alla cittadinanza – continua la nota -. La figura del fisioterapista non è sfuggita alla drastica cura dimagrante alla quale è stato sottoposto tutto il resto del personale della Asl. Conseguenza diretta, frutto della miopia politica che ha  portato al saccheggio delle risorse destinate alla sanità, non è stata una campagna di assunzioni tali da garantire l’erogazione delle prestazioni, ma l’ulteriore innalzamento del budget destinato ai privati in un settore che, proprio per la difficoltà del servizio pubblico nel fornire risposte in tempi rapidi, ne vede già la presenza massiccia. Un quadro che merita quindi estrema attenzione e un contesto nel quale, a maggior ragione ora che la pandemia ha ripreso vigore, è indispensabile che i fisioterapisti, non dimentichiamo che a inizio pandemia discutibili disposizioni aziendali equiparavano il loro rischio a quello sociale e quindi non era previsto l’uso della mascherina, al pari degli altri professionisti sanitari siano messi nelle migliori condizioni psico-fisiche per operare e svolgere la loro attività in totale sicurezza“.

“A fronte però delle incontestabili carenze di personale si decide di aprire e inaugurare in pompa magna il reparto di riabilitazione funzionale all’ospedale di Grosseto e questo, senza assolutamente contestarne l’utilità e la funzione ci mancherebbe, costituisce a nostro parere una scelta sbagliata nella tempistica, tenuto conto del momento pandemico e inopportuna perchè non supportata dall’assunzione di fisioterapisti dedicati – prosegue il comunicato -. Una decisione che mette in notevole difficoltà la gestione della riabilitazione territoriale perchè proprio da qui è stato preso il personale dato che tutto deve  essere a ‘costo zero’, e che potrà connotarsi come vera e propria emergenza, se verranno tolte ulteriori unità dalla riabilitazione territoriale, quando i posti letto del reparto raggiungeranno quelli previsti con i prevedibili e scontati effetti sui carichi di lavoro dei fisioterapisti del territorio e sulla dilatazione dei tempi di attesa per l’utenza”.

“E l’onda lunga dell’apertura dei posti letto di riabilitazione intensiva ospedaliera crea difficoltà anche nella gestione del personale al Misericordia perchè anche in questo caso il personale viene reperito da altri reparti e non con nuove assunzioni. Ci corre l’obbligo, inoltre, di sottolineare quanto sia fuorviante e pretestuoso cercare di suggerire che le responsabilità dei disagi, dei turni massacranti ai quali sono sottoposti gli operatori sanitari e del caos organizzativo, dovuto alla cronica carenza di organico, sia da addebitare alla presunta incapacità operativa della direzione infermieristica del presidio, quando invece risulta evidente che il peso della scelta, e le conseguenze che ne derivano, di non sostituire le circa 40 unità assenti, sospese per non aver adempiuto all’obbligo vaccinale o non vaccinabili, di non destinare risorse di personale adeguate all’ospedale di Grosseto, hub Covid al pari di quello di Arezzo non lo dimentichiamo, e di aver sottovalutato l’impatto delle uscite, a vario titolo, di Infermieri, Oss, ricade interamente sulle direzioni aziendali e del dipartimento infermieristico. In conclusione, è quindi indispensabile che il ruolo della riabilitazione territoriale, come quello delle altre professioni sanitarie del comparto, venga riconosciuto e apprezzato per il fondamentale apporto dato alla salute e al benessere collettivo e che la Direzione aziendale, per invertire la rotta e impedire che ulteriori importantissimi pezzi di sanità pubblica finiscano nelle voraci fauci dei ‘prenditori privati’ – termina l’Usb, proceda all’assunzione immediata degli indispensabili fisioterapisti e/o logopedisti mancanti e non si pensi esclusivamente a reclutare, come sembra, solo dirigenza medica fisiatrica“.

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