Una task force regionale per il recupero di volumi di attività arretrati causa Covid e per l’abbattimento dei tempi di attesa dovuti anche all’aumento delle richieste.
È di questi giorni l’avvio di un progetto sperimentale (condiviso in sede di tavolo regionale con le aziende sanitarie e i comitati di partecipazione, che si riunisce ogni settimana) per smaltire le liste di attesa venutesi a determinare durante la pandemia, alle quali si è aggiunto il recente e progressivo aumento di richieste di prestazioni da parte dei cittadini, che in molti avevano rimandato durante il periodo più critico.
Per il raggiungimento di questi obiettivi le Aziende sanitarie sono già al lavoro, dando seguito alle azioni, concordate nell’ambito del tavolo regionale: ripristino dei tempi di esecuzione delle visite (20 minuti invece dei 30 minuti previsti nel periodo pandemico); conferma del ricorso all’attività aggiuntiva degli specialisti; possibilità di ricorso al privato convenzionato per incrementare l’offerta di prestazioni.
Inoltre, per garantire la presa in carico dei pazienti che necessitano di una prestazione specialistica, sono state attivate le ‘preliste’, vale a dire la presa in carico da parte dei Cup delle richieste che non trovano immediata disponibilità: in questo caso i cittadini vengono ricontattati e viene loro comunicata la prenotazione, che rispetterà comunque i tempi massimi di attesa previsti dal Piano regionale delle liste di attesa. Questa nuova iniziativa, già avviata nei giorni scorsi in via sperimentale, riguarda al momento le visite cardiologica (e la consulenza cardiologica), dermatologica, otorinolaringoiatrica e l’ecografia all’addome. Le preliste saranno attivate con cadenza mensile per tutte le prestazioni che presenteranno criticità rispetto alle attese.
“È stata avviata una nuova strategia organizzativa, condivisa con le aziende sanitarie – sottolinea l’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini – ed è in corso un grande lavoro per il quale ringrazio i componenti del tavolo regionale sulle liste d’attesa, che regolarmente si riuniscono, monitorano la situazione, definiscono obiettivi e mettono in campo azioni concrete, come l’introduzione delle ‘preliste’. Le attività no Covid sono in piena ripresa, nonostante il sistema sanitario sia ancora impegnato al massimo contro la pandemia e nella vaccinazione. Sarà decisivo il 2021, durante il quale le attività non si sono mai interrotte del tutto, anche con la terza ondata. Non è trascurabile il problema nazionale della carenza di medici, in particolare per certe specialità o per alcuni presidi meno attrattivi. Parteciperò personalmente agli incontri di area vasta per approfondire e affrontare le difficoltà dei singoli territori”.
L’ultimo studio Agenas relativo al 2020, lo ricordiamo, colloca la Toscana fra le Regioni che hanno perso meno prestazioni ambulatoriali durante la pandemia. Per le prestazioni specialistiche si è registrato un calo meno consistente rispetto a quanto rilevato nelle altre Regioni colpite dal Covid: tra il 2020 e il 2019 è stato del -24,2%, mentre la media nazionale è di -30,33%. In particolare, per le prestazioni specialistiche erogate a pazienti esenti per condizione economica la Toscana ha avuto la maggior capacità di resilienza a livello nazionale con solo un -27% di prestazioni in meno nel 2020 rispetto al 2019.