Funzione pubblica e Dipartimento welfare della Cgil grossetana scrivono al direttore generale della Asl Toscana Sud Est, Antonio D’Urso, e alla direttrice sanitaria Simona Dei per sollecitare risposte rispetto al servizio di psichiatria in provincia di Grosseto.
«Chiediamo alla Direzione sanitaria – scrivono Olinto Bartalucci (responsabile welfare) e Salvatore Gallotta (segretario Funzione pubblica) – di avere notizie rispetto alla situazione in cui si trova l’intero settore della Psichiatria in provincia di Grosseto. Per quanto ci è dato sapere, infatti, l’attuale modello organizzativo stravolge il ruolo della psichiatria territoriale che dovrebbe essere caratterizzato dalla centralità dell’attività ambulatoriale, in modo che possa fare da filtro rispetto all’ospedale».
Diverse le questioni sollevate dai due segretati rispetto alle difficoltà in cui versano i servizi.
«A preoccuparci – sottolineano – la disomogeneità nella distribuzione dei turni nell’Unità funzionale complessa (Area grossetana, Colline metallifere, Amiata grossetana, Colline dell’Albegna) con una situazione particolarmente critica sul versante grossetano dell’Amiata, dove dal 1° gennaio è presente una sola unità specialistica ambulatoriale, con un bacino di utenza di oltre 18.000 abitanti distribuiti su 706 chilometri quadrati. Rispetto alla necessità di far fronte alle guardie di “servizio psichiatrico di diagnosi e cura” notturni e festivi, compresa la copertura dell’ambulatorio per i disordini alimentari che ha 20 pazienti.
Vane a tutt’oggi le richieste di intervenire per risolvere i problemi, individuando turni che non siano definiti in maniera disorganica, o affrontando il tema della carenza di posti letto per il servizio psichiatrico in provincia di Grosseto. È infatti notorio che secondo parametri nazionali tale struttura dovrebbe avere un posto letto ogni 10.000 abitanti, a fronte degli 8 attualmente disponibili, peraltro appena incrementati di 2, rispetto però a una popolazione provinciale di 220.000 persone. Deficit strutturale, cui si aggiunge la mancanza totale di posti letto in day hospital.
C’è infine un problema generale di sotto dimensionamento dell’organico, che investe anche il servizio di Neuropsichiatria infantile, con carenze distribuite fra psichiatri, neuropsichiatri, psicologi, personale infermieristico e Oss».
I due segretari della Cgil concludono la propria lettera augurandosi «una risposta sollecita rispetto ai problemi messi in evidenza, che hanno un impatto serio sulla qualità della vita delle persone con problemi psichiatrici e dei loro familiari».