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Postura e frequenza cardiaca: qual è la correlazione

di Redazione
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La postura è la posizione in cui noi manteniamo il nostro corpo in posizione verticale con la gravità sia che siamo in piedi, seduti o sdraiati. La frequenza cardiaca, invece, è la misura nel numero dei battiti che il nostro cuore compie in un minuto. Ma esiste una correlazione tra la postura che assumiamo normalmente e la nostra frequenza cardiaca? Ebbene sì, la nostra postura può causare delle variazioni della frequenza cardiaca.

La nostra frequenza cardiaca varia se noi siamo sdraiati, seduti o in piedi: una posizione eretta, per esempio, produrrà una frequenza cardiaca più alta; mentre, se siamo sdraiati, avremo una frequenza cardiaca più bassa. Ad incidere sulla frequenza cardiaca, inoltre, possono essere anche cattive abitudini o malattie posturali croniche.

Come misurare la frequenza cardiaca

La frequenza cardiaca può essere misurata contando i battiti che fa il nostro cuore per un minuto. I punti migliori del corpo da cui possiamo percepire i nostri battiti sono le arterie carotidi o radiali. Se vogliamo utilizzare l’arteria carotide, possiamo allora posizione in maniera delicata due dita su un lato del collo, all’altezza della laringe. Se invece vogliamo usare l’arteria radiale, possiamo posizionare le due dita, sempre in maniera delicata, sul polso, subito sotto il palmo della mano.

Frequenza cardiaca, posizione posturale e altri fattori

Per misurare l’effetto che la nostra postura ha sulla frequenza cardiaca, è possibile eseguire un semplice esperimento che consiste nell’assumere ogni volta una postura diversa (da sdraiati, da seduti e in piedi) e misurare, ogni volta, il nostro battito per tre minuti. il risultato dell’esperimento dovrebbe dimostrare che la frequenza cardiaca è più alta quando siamo in piedi.

Tuttavia non è la postura in sé ad influire sulla frequenza cardiaca, ma la gravità che, in base alla posizione che assumiamo, permette al cuore di battere più o meno velocemente. Infatti, quando siamo sdraiati, il nostro cuore batte con meno insistenza perché è più facile per lui pompare il sangue in tutto il corpo. Al contrario, quando siamo in piedi, il cuore avrà bisogno di più spinta per pompare il sangue anche nella parte superiore.

Anche la forza e la flessibilità dei nostri muscoli posturali influiscono sulla frequenza cardiaca. La schiena ed il petto, infatti, devono essere bilanciati così da permettere una normale e corretta respirazione. Al contrario, quando i muscoli pettorali frontali sono troppo sviluppati, e quindi troppo stretti rispetto ai muscoli della schiena, è possibile sviluppare una postura scorretta che possa causare una respirazione superficiale.

Questa respirazione superficiale incentiva l’accelerazione del battito cardiaco per riceve l’adeguata quantità di sangue ossigenato necessaria al corpo. Anche ansia e stress possono essere fattori scatenanti di una frequenza cardiaca elevata.

Difetti posturali cronici

I difetti posturali cronici possono influire negativamente sulla postura e di conseguenza sulla frequenza cardiaca. La scoliosi, per esempio, è una curvatura che può verificarsi su qualsiasi punto della colonna vertebrale. Questa patologia può recare problemi respiratori a causa di un affollamento della zona polmonare.

Anche la cifosi è una curva anormale nella parte posteriore della regione toracica della colonna vertebrale che può causare problemi respiratori.

Infine, abbiamo la sindrome da tachicardia posturale (Pots – Postural Orthostatic Tachycardia Syndrome), cioè una reazione anomala del sistema nervoso involontario alla posizione eretta. Perché venga diagnosticata questa sindrome, il paziente deve avere una serie di sintomi quando si trova in posizione eretta che poi si attenuano coricandosi.

Tali sintomi sono associati a un aumento anomalo e persistente del battito cardiaco, all’incirca di 30 battiti al minuto (che salgono a 40 battiti al minuto nei pazienti con età inferiore ai 19 anni) entro 10 minuti da quando il soggetto ha assunto una posizione eretta.

Nonostante questi sintomi siano simili a quelli degli individui affetti da pressione sanguigna eccessivamente bassa, in caso di Pots la pressione sanguigna di solito non diminuisce.

I sintomi associati alla sindrome da tachicardia posturale sono:

  • sensazione di stordimento o pre-sincope;
  • sincope;
  • palpitazioni;
  • mal di testa (ortostatico, cioè dovuto alla posizione eretta);
  • annebbiamento cerebrale;
  • stanchezza;
  • senso di ansia:
  • instabilità:
  • problemi visivi come annebbiamento, visione a tunnel o abbagliamento;
  • problemi intestinali;
  • sudorazione;
  • dolori al petto;
  • Iisonnia;
  • arrossamento della pelle a causa di ristagni di sangue in mani e piedi;
  • problemi vescicali.

I sintomi della Pots hanno la tendenza a moltiplicarsi e ad aggravarsi mantenendo la posizione eretta e il flusso di sangue e la pressione sanguigna sono anormali anche quando il paziente è in posizione supina o è seduto. Tuttavia queste anormalità possono non essere così evidenti. Alcuni pazienti possono percepire questi sintomi anche mentre sono seduti o coricati e le donne possono riferire un aumento dei sintomi durante il periodo mestruale. Infine, i sintomi possono essere aggravati da calore, attività fisica e ingestione di cibo.

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