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Quando si va in bicicletta, è piuttosto frequente soffrire di dolore al ginocchio, sia che si pratichi ciclismo saltuariamente, sia che lo si pratichi in modo intenso e regolare. È piuttosto comune, infatti, soffrire di patologie del ginocchio considerando che l’articolazione in questione è un vero e proprio snodo e punto di carico della pedalata che può essere influenzata, positivamente o negativamente, dalla posizione del piede e del bacino.
È infatti importante tenere in considerazione il fatto che la posizione del piede sul pedale e la posizione del bacino sulla sella hanno un ruolo fondamentale per evitare eventuali infortuni al ginocchio durante la pedalata. Allo stesso modo un ruolo importante lo gioca anche la forza stessa che viene utilizzata dalla gamba per compiere il movimento, che però trova una resistenza da parte del pedale che esercita una forza appunto contraria che si oppone al movimento. Un altro fattore che può determinare importanti disturbi è la relativa libertà che ha il ginocchio di piegarsi e distendersi, ma anche di essere ruotato o portato verso l’esterno e l’interno.
In conclusione possiamo dire che il ginocchio del ciclista è un disturbo per lo più causato da una posizione scorretta in bicicletta.
Dolore alla rotula
La parte più esposta ad eventuali problematiche è quella dell’articolazione femoro-rotulea in quanto rappresenta la zona che viene maggiormente sovraccaricata durante la fase di spinta. Quando il quadricipite estende il ginocchio, infatti, schiaccia la rotula contro il femore e quando questo movimento si ripete alternando l’aumento e la diminuzione della pressione, causa il deterioramento della cartilagine del ginocchio determinando dolori localizzati nella zona anteriore della rotula o ai suoi lati.
Le cause possono essere ritrovate in un’errata posizione sulla bicicletta, magari a causa di una sella troppo bassa e/o spostata in avanti. Altre cause, invece, possono essere legate alla struttura del ginocchio stesso, come per esempio un allineamento scorretto della rotula che tende a spostarsi verso l’esterno, oppure ancora ad un eccessivo allenamento di preparazione con pesi che mirano al potenziamento del quadricipite che, come abbiamo già detto, tende a schiacciare la rotula contro il femore nella fase di estensione della gamba.
Questa patologia, chiamata “condropatia femoro-rotulea”, può essere curata e prevenuta attraverso la correzione della posizione della sella e attraverso un intenso programma di rieducazione e potenziamento dell’articolazione del ginocchio.
Tendinopatia del tendine rotuleo e quadricipitale
Al di sotto della rotula troviamo il tendine rotuleo, il tendine che ha il compito di estendere il ginocchio e quindi la gamba. Il tendine del quadricipite, invece, si trova al di sopra della rotula ed unisce il muscolo quadricipitale alla rotula stessa. Questi tendini, come tutti i tendini del nostro corpo, se sovraccaricati possono provocare dolore durante l’attività fisica o anche semplicemente al tatto.
La tendinopatia del tendine rotuleo e quella del tendine del quadricipite possono essere causate da fattori simili a quelli che scatenano la condropatia femoro-rotulea, come per esempio in caso di un allineamento scorretto del ginocchio (ginocchio varo o valgo) oppure a causa di un programma di allenamento sbagliato. Un altro fattore scatenante può essere ritrovato nelle pessime condizioni atmosferiche, come pioggia e nevischio, che si verificano quando i ciclisti gareggiano durante il periodo invernale-primaverile senza una corretta protezione termica degli arti inferiori.
In queste condizioni, infatti, i tendini subiscono un abbassamento drastico della temperatura interna e una riduzione degli scambi nutritivi provenienti dai tessuti ad essi collegati tanto da causare dolore dopo la gara o durante gli allenamenti successivi.
Tuttavia le tendinopatie non hanno tutte la stessa gravità e, per questo, vengono distinte in tendiniti e in tendinosi dove le prime indicano un’infiammazione del tendine che colpiscono prevalentemente gli atleti e le seconde denotato una patologia cronica caratterizzata da micro-lesioni e che insorge in maniera graduale.
La tendinite rotulea richiede un trattamento lungo e il recupero potrebbe richiedere settimane, mesi o, in casi più gravi, fino a un anno.
Come trattare il dolore al ginocchio
Di norma, l’approccio al dolore al ginocchio è sempre conservativo, all’inizio, e dunque vengono adottate tecniche che mirano:
- al riposo del ginocchio, inteso come una riduzione dell’intensità dell’attività,
- allo stretching;
- alla fisioterapia, per insegnare al paziente come distribuire al meglio la forza esercitata durante l’attività fisica;
- al rinforzo muscolare mirato, attraverso esercizi specifici raccomandati da un fisioterapista esperto;
- alla fisioterapia strumentale come la tecarterapia;
- alla mesoterapia locale con Fans o cortisonici;
- alla terapia manuale, cioè al ricorso a massaggi al tendine che possano favorirne la guarigione.
Se con il passare del tempo questi approcci meno invasivi non danno risultati nel combattere la tendinopatia rotulea, allora sarà il medico curante a prendere in considerazione l’intervento chirurgico che, nonostante richieda un recupero post-operatorio piuttosto lungo (fino a 18 mesi), di norma non impedisce al paziente di riprendere la propria preparazione atletica in circa sei mesi dall’operazione.