Coloro che hanno avuto il Coronavirus e sono guariti potranno donare il plasma che sarà utilizzato nei malati. Una terapia antivirale che è sempre più quotata negli ambienti medici e scientifici
Questo è il cuore di uno studio che sta iniziando anche nella Asl Toscana sud est e che prende ad esempio un analogo progetto realizzato ai tempi della Sars.
“Partiranno nei prossimi giorni, in tutti i territori della Sud Est, le lettere destinate a coloro che sono risultati contagiati dal Coronavirus e che risultano guariti (due tamponi negativi) – spiega Fabrizio Niglio, direttore della UOC Trasfusionale di Grosseto e coordinatore aziendale del progetto – Verranno invitati ad un colloquio conoscitivo per capire se desiderano collaborare tramite una donazioni di plasma. Non ci sono rischi per loro, nessuna controindicazione, però quel plasma, ricco di anticorpi contro il Coronavirus, congelato a -80° e poi trattato in uno specifico percorso, può essere trasfuso nei malati. Si tratta di uno studio, ancora, ma potrebbe dare risultati importanti. Per questo, chi è guarito verrà contattato. I tradizionali donatori saranno interpellati dalle associazioni di rifermento; i non donatori, invece, riceveranno una lettera di invito direttamente da noi come Azienda. E poi decideranno se aderire”.
Il progetto ha già avuto il via libera dal Comitato Etico ma di fatto è in fase di avvio in tutta Italia e oltre.
“Non si tratta di un percorso particolarmente breve ma è di sicuro una strada da seguire – conclude Niglio – I punti di riferimento dei cittadini saranno ovviamente i Servizi Trasfusionali dei vari presidi aziendali”