Home Grosseto Smettere di fumare si può: tornano i corsi di gruppo organizzati dalla Asl, aperte le iscrizioni

Smettere di fumare si può: tornano i corsi di gruppo organizzati dalla Asl, aperte le iscrizioni

di Redazione
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Ripartiranno martedì 2 aprile i corsi di gruppo per smettere di fumare, organizzati già da alcuni anni dall’Unità funzionale Dipendenze – Area grossetana, della Asl Toscana sud est, in collaborazione con il Centro antifumo dell’ospedale Misericordia.

Gli incontri si terranno nei locali dell’Unità funzionale Dipendenze, in via Don Minzoni 9 a Grosseto, dalle 17.30 alle 19, per un totale di 10 sedute, due volte alla settimana. Per iscrizioni e informazioni, è possibile contattare i numeri 0564.483741 oppure 0564.483718.

L’Oms – Organizzazione mondiale della sanità riferisce che, nonostante ci sia stata negli ultimi anni una decisa riduzione dei fumatori, le sigarette uccidono ogni anno circa 7 milioni di persone nel mondo, tra cui quasi un milione muore per le conseguenze del fumo passivo. Ancora secondo l’Oms, nel 2000, fumava il 27% della popolazione mondiale, mentre nel 2016, è scesa al 20% Oltre la metà dei Paesi membri ha ridotto il numero di fumatori in questo lasso di tempo, ma solo uno su otto riuscirà a ridurli del 30% entro il 2025, come richiesto dagli obiettivi dell’Oms. Nel mondo oltre 24 milioni di ragazzi tra 13 e 15 anni fumano, di questi 17 milioni sono maschi e 7 milioni femmine.

Fumare è la prima causa di morte evitabile nel mondo, responsabile del 10% dei decessi tra gli adulti. Dire stop a questa dipendenza non è quasi mai facile, ma sempre possibile se ci si affida a professionisti competenti e si ha forza di volontà – spiega Paola Carmela Valenziano, sociologa dell’Unità funzionale Dipendenze della Asl Toscana sud est, referente dei corsi antifumo in provincia di Grosseto -. Per dare sostegno a chi desidera smettere con il fumo, l’Asl mette a disposizione esperti che, oltre ai corsi, svolgono attività di counseling e di supporto in collaborazione con le altre strutture aziendali, come il Centro Antifumo e l’Uoc Pneumologia. I corsi che organizziamo sono orientati anche alla promozione dell’importanza della prevenzione e di sani stili di vita. Infatti oltre ai momenti in sede, saranno organizzate passeggiate all’aria aperte e altre attività fisiche leggere”.

Ogni anno in Toscana, quasi 5.500 decessi sono causati dal fumo di tabacco, dovuti a tumori, in particolare quello del polmone, e a malattie cardiovascolari e respiratorie. Nel 2015, la quota più alta di fumatori toscani era nella fascia di età 35-49 anni (28,8%), superando il dato dei coetanei italiani (24,8%). In questa fascia la prevalenza di donne fumatrici toscane (26,5%) superava quella delle coetanee a livello nazionale (17,9%).

Nel 2015 i fumatori sono aumentati del 2,4% rispetto al 2014 e sono saliti al 20,5% degli over 14 anni (contro il 19,9% in Italia). In particolare sono le donne a mostrare un comportamento ancora poco incline all’abbandono dell’abitudine al fumo (dati Ars, Agenzia Regionale di Sanità). In Toscana l’8,8% delle donne in gravidanza ha ancora l’abitudine di fumare.

“Smettere di fumare è un regalo che ogni fumatore fa non solo a se stesso, ma a tutti coloro che gli stanno vicino – conclude Valenziano -. Difficilmente si riesce a raggiungere l’obiettivo da soli, ci vogliono impegno, convinzione e l’aiuto di figure professionali esperte. Durante il corso, i partecipanti potranno confrontarsi mettendo in condivisione la propria esperienza. Questa sorta di outing servirà loro a prendere maggiore coscienza del problema aumentando lo slancio motivazionale e la predisposizione a farsi aiutare dai professionisti presenti”.

L’iniziativa, arrivata all’ottavo anno, è molto apprezzata dai cittadini che partecipano attivamente. All’ultima edizione hanno partecipato circa 10 persone, di cui 3 hanno smesso di fumare, risultato coerente con le linee guida della Regione Toscana che prevedono un 35%. Secondo le evidenze, appena concluso il corso, circa il 70% dei fumatori che hanno partecipato smette di fumare, nel lungo periodo però la percentuale si riduce al 30%. Questo accade perché il tabagismo è una patologia e come tutte le dipendenze è caratterizzata da una recidiva molto alta, ragion per cui sono da contemplare eventuali ricadute.

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