Favorire la comunicazione e il confronto con le associazioni di riferimento, movimenti, cittadini, è da sempre uno degli impegni quotidiani della Asl Toscana sud est e oggi la nuova delibera sui consultori ne è un’ulteriore conferma.
Le attività del consultorio sono state rivalutate grazie ad un percorso che ha visto la partecipazione attiva anche del Movimento delle Donne, formando così con i professionisti aziendali un ampio gruppo multidisciplinare, unito dallo stesso obiettivo: garantire il benessere della comunità attraverso l’accesso libero e gratuito ai consultori.
“Ci teniamo a sottolineare – afferma Albalisa Sampieri, rappresentante del Movimento delle Donne – che questo documento è frutto di un inedito quanto prezioso percorso partecipativo, in cui gli attori in gioco, Asl Toscana Sud-Est e varie associazioni di donne dei territori di riferimento, hanno saputo confrontarsi con rispetto ed ascolto reciproci. Il documento raggiunto, grazie a una buona comunità di intenti rappresenta oggi un nuovo metodo di lavoro con la partecipazione attiva dei cittadini, che ci auguriamo possa continuare nel futuro“.
Il consultorio vuole essere uno spazio capace di assumersi la responsabilità di accompagnare le donne in ogni fase del ciclo vita, fornendo risposte per la salute e l’empowerment, sostenendo la donna nell’arco dell’intera vita: adolescenza, gravidanza, genitorialità e menopausa.
La coppia e il nucleo familiare vengono accolti e sostenuti in tutte le loro dimensioni ed evoluzioni, dal sostegno nelle relazioni affettive alla promozione del benessere genitoriale, all’affido e all’adozione.
Qui trovano uno spazio dedicato gli adolescenti, ragazzi e ragazze, fino ai 24 anni: vengono accolti i loro bisogni e le loro difficoltà affettive e relazionali, sostenuti nella crescita, promuovendo scelte consapevoli e responsabili riguardo la sessualità e le relazioni sociali.
Nei consultori viene svolta attività di promozione della salute, in collaborazione con le altre strutture aziendali e associazioni, che vedono le scuole come principale punto di riferimento. Vengono promosse e rafforzate le reti di protezione sociale sulla violenza di genere e sul rispetto dell’identità di genere e data risposta a fenomeni sociali e culturali tra i quali l’immigrazione. Alla loro condizione di vita spesso difficile dal punto di vista economico, per molte donne immigrate si sovrappone anche una condizione relazionale e affettiva molto problematica. Viene svolto, in stretta integrazione con i Servizi sociali, il delicatissimo lavoro di tutela dei minori, in collaborazione con il Tribunale dei minori e con il Tribunale ordinario.
E’ garantito l’accesso all’assistenza ostetrico-ginecologica, psicologica e sociale dei singoli, della coppia e delle famiglie, promuovendo attività di accoglienza, assistenza e cura gratuiti.
“Perché ciò sia possibile – dichiara Stefano Milano, direttore dell’Area omogenea di Psicologia – è necessario che le persone che vi si rivolgono, specialmente quelle più giovani, possano vivere il consultorio non come un servizio specialistico di erogazione di prestazioni sanitarie, ma come uno spazio che appartiene a loro, in cui possano entrare e uscire liberamente, proponendo le questioni che hanno più a cuore, potendo contare su personale accogliente e preparato, in grado di supportarle nel trovare risposta alle proprie domande, E’ importante che l’accesso sia diretto, senza inutili burocratizzazioni, prescrizioni o altri ostacoli che potrebbero scoraggiare i ragazzi. E gli psicologi che incontrano, così come tutte le altre figure professionali presenti nel consultorio, sapranno favorire un positivo clima di accoglienza e ascolto e, nei casi in cui ciò si riveli indicato, accompagneranno i ragazzi in modo consapevole e mirato verso altre risorse del territorio o altri servizi dell’Azienda sanitaria locale”.
La persona viene inserita nei setting più idonei alla sua problematica, facendo sempre riferimento a tutta la Rete dei servizi: consultoriali, ospedalieri, comunali, associazioni, scuola e lavoro. E di questa Rete fa parte da ora in poi anche il Movimento delle donne con il compito di confrontarsi con l’azienda sui percorsi.
“Il documento – commenta Simona Dei, direttore sanitario Asl Toscana sud est –, nato dal confronto aperto e costruttivo di tutti i partecipanti che voglio ringraziare, vede il consultorio come fondamentale presidio territoriale, essenziale per una sanità di tutte e tutti, particolarmente attenta ai bisogni delle persone più in difficoltà, anche dal punto di vista sociale. Grazie anche al contributo fornito attraverso la partecipazione attiva del Movimento delle donne, è stato ulteriormente possibile riflettere sullo sviluppo dell’organizzazione consultoriale, nel rispetto delle indicazioni regionali e sul quadro reale dei bisogni percepiti dalla cittadinanza”.