«Si fa presto a dire in pubblico che la sanità è una priorità – denunciano Lorenzo Cetenari (Spi-Cgil), Luciano Nardi (Fnp-Cisl) e Gianni Baiocco (Uilp-Uil), insieme a quelli confederalli Claudio Renzetti (Cgil), Fabrizio Milani (Cisl) e Federico Capponi (Uil) ,- salvo poi nei fatti abbandonare i servizi a sé stessi impoverendo progressivamente i presidi sanitari territoriali. Come nel caso dell’ambulatorio di colposcopia di Massa Marittima, dove dal 31 ottobre di quest’anno non esercita più il dottor Ninci, ritiratosi in pensione».
A denunciare l’ennesimo caso di smantellamento dei servizi sanitari sul territorio, sono i tre segretari provinciali dei pensionati e quelli confederali di Cgil, Cisl e Uil.
«In provincia di Grosseto – aggiungono Centenari, Nardi e Baiocco – esistono solo due ambulatori di colposcopia, che garantiscono l’esame di 2° livello per la prevenzione dei tumori della cervice uterina: uno a Grosseto e l’altro a Massa Marittima. Quello di Massa Marittima, aperto da 25 anni, nel 2017 ha garantito 1.414 prestazioni sanitarie alle donne residenti nella zona nord: 609 colposcopie, 184 biopsie, 41 interventi di conizzazione, 352 prelievi citologici, 15 asportazioni di condilomi vulvari, 19 polipectomie e 184 colloqui per la consegna di referti. Tutto questo con tempi di attesa che sono sempre stati di circa dieci giorni, con due sedute a settimana per le colposcopie e due sedute al mese dedicate ai colloqui per le risposte degli esami istologici. Complessivamente dieci giorni al mese».
«Quello che riteniamo inconcepibile – spiegano i segretari dei pensionati e di Cgil, Cisl e Uil – è che a fronte di questi numeri e del fatto che il medico colposcopista ginecologo dott. Ninci avesse comunicato a gennaio 2018 la sua intenzione di andare in pensione il successivo 31 ottobre, ad oggi l’Azienda non ha ancora provveduto alla sua adeguata sostituzione. Il previsto subentro del dott. Tredici, che però non è specializzato in colposcopia, infatti, per l’ambulatorio di ginecologia di Massa Marittima e Follonica significherà di fatto la chiusura del servizio. Ambulatorio che oltretutto rimarrà aperto per un solo giorno al mese, il che significa che il servizio avrà un funzionamento virtuale. L’ambulatorio di colposcopia di Grosseto, inoltre, ad oggi dà appuntamenti al febbraio 2019. Già i quattro mesi di attesa sono decisamente fuori dai tempi accettabili, ma non è difficile prevedere che i tempi di attesa si prolungheranno con l’afflusso aggiuntivo delle pazienti provenienti dall’area di Follonica/Massa Marittima».
«Tenuto conto delle considerazioni esposte – concludono i sei segretari di Spi, Fnp, Uilp, Cgil. Cisl e Uil –, chiediamo all’Azienda Usl Toscana sud est di attivarsi velocemente per ripristinare a pieno i servizi presso l’ambulatorio di colposcopia di Massa Marittima, in modo da non creare disagi all’utenza femminile del servizio, che riveste un ruolo importante di salute nella zona delle Colline Metallifere».