Sperimentare sul campo cosa significhi gestire il proprio tempo, condividere esperienze quotidiane con altre persone, rendersi sempre più autonomi dalla famiglia.
Questi sono gli obiettivi del progetto di co-housing “Il futuro siamo Noi”, che riguarda trenta persone adulte diversamente abili in situazioni di gravità. Per questa iniziativa la zona distretto delle Colline dell’Albegna ha ottenuto un finanziamento del Fondo sociale europeo di circa 160.000 euro per i prossimi tre anni.
Il progetto di co-housing è strutturato in modo che i partecipanti sperimentino situazioni di autonomia abitativa prevista dal “Dopo di noi”, che ha proprio lo scopo di rendere autonome le persone diversamente abili in vista della perdita dei riferimenti familiari.
Il primo fine settimana di co-housing è stato quello del 22 e 23 settembre, nei locali di Villa Pato a Capalbio.
“Il progetto, insieme ad altri sviluppati nella zona distretto, è destinato ad accompagnare le persone a una propria autonomia – spiega Roberta Caldesi, direttore di Zona –. L’obiettivo di fondo è il superamento di quella che viene definita istituzionalizzazione, cioè il ricovero in strutture dedicate. La Convenzione internazionale sui diritti dei disabili prevede l’autodeterminazione della persona con disabilità e questi interventi puntano all’autonomia e alla decisione della propria vita“.
“E’ chiaro – conclude Caldesi – che questi progetti non sono gli unici e ce ne saranno altri proprio per facilitare questo percorso, fino a quelli che saranno i moduli veri e propri di vita indipendente”.
Questo progetto è il frutto di una co-progettazione tra Asl Toscana sud est, “Oltre lo sguardo onlus”, la società cooperativa sociale “Giocolare”, con il coinvolgimento del Comune di Orbetello, individuato come capofila dalla Conferenza zonale integrata.