Anche quest’anno ripartono i corsi per dire basta al fumo, organizzati dall’Unità funzionale Dipendenze della Asl Toscana Sud Est, area grossetana, diretta dal dottor Fabio Falorni, in collaborazione con il Centro antifumo aziendale, diretto dalla dottoressa Elena Canneti.
Da martedì 13 febbraio a giovedì 15 marzo, dalle 18 alle 19.30, saranno 10 gli incontri durante i quali i partecipanti potranno iniziare a intraprendere un percorso per smettere di fumare, presso la sala riunioni del Servizio dipendenze, in via Don Minzoni 9, a Grosseto.
I corsi, coordinati e diretti dalla dottoressa Paola Valenziano dell’Unità funzionale Dipendenze, si terranno a diversa cadenza settimanale e prevedono un massimo di 20 partecipanti che potranno iscriversi chiamando i numeri 0564.483741 oppure 0564.483344, dalle 8.30 alle 13, dal lunedì al venerdì.
“Il progetto – spiega Valenziano – prevede degli incontri di gruppo, costituito secondo una logica di reciprocità che porta i partecipanti a essere aiutati e allo stesso tempo ad aiutare gli altri grazie alle relazioni che si instaurano tra i presenti, mettendo in condivisione la propria esperienza. E’ una formula che negli anni passati ha permesso di ottenere grandi risultati e per questo la riproponiamo“.
Durante il corso saranno affrontati temi strettamente correlati con lo smettere di fumare, al fine di assumere corretti stili di vita scegliendo un’alimentazione sana, praticando una giusta e costante attività fisica e non abusando di alcolici.
Da anni è attivo, presso l’ospedale Misericordia, il Centro antifumo, cui si aggiunge il supporto di uno psicologo. Oltre all’attività del Centro, la Asl Toscana Sud Est promuove campagne di informazione attraverso le attività di educazione alla salute anche in collaborazione con le scuole del territorio e gli specialisti dell’Unità funzionale Dipendenze di Grosseto offrono consulenze e collaborano nelle attività di sensibilizzazione.
Il tabagismo è la prima causa di morte evitabile nel mondo, responsabile del 10% dei decessi negli adulti, è infatti un fattore di rischio per moltissime malattie, spesso croniche, che costringono a lunghe cure, uso continuo di farmaci e può provocare malattie cardiache, malattie polmonari, asma, ictus, tumori, riduzione della fertilità.
Quasi 6 milioni di persone ogni anno muoiono a causa del fumo, di questi più di 600mila sono non fumatori che subiscono le conseguenze del fumo passivo. In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco circa 80mila morti all’anno, per un’età compresa tra i 35 ed i 65 anni.
In Toscana, l’Ars – Agenzia regionale di Sanità, indica che, negli ultimi 50 anni, l’abitudine al fumo è molto diminuita, in special modo negli uomini. Tuttavia la Toscana resta una delle regioni italiane in cui si fuma di più. I dati evidenziano in generale un aumento dell’uso di tabacco nei giovani, in particolare nelle femmine, e che la diffusione dell’abitudine aumenta al crescere dell’età.