“L’obiettivo, la missione di Estar (acronimo di Ente di supporto tecnico amministrativo regionale, ndr), istituito con legge regionale nel 2014, è di ottimizzare la spesa regionale destinata ai beni sanitari mantenendo elevati standard di qualità nell’erogazione delle prestazioni. Attualmente questi sacrosanti e condivisi principi non sono rispettati e il risultato è un grave difetto di funzionamento che mette in difficoltà le strutture operative“.
A dichiararlo è Giacomo Termine, presidente della conferenza dei sindaci dell’area Sud Est.
“Estar, a oggi, è marcatamente autoreferenziale e la sua autonomia amministrativa, organizzativa, contabile, gestionale e tecnica non corrisponde a una qualità nei servizi erogati – spiega Termine -. L’Area Vasta Sud-Est può solo constatare che a fare le spese di queste disfunzioni spesso meramente burocratiche è il personale sanitario. Ogni volta sembra che la forma prevalga sulla sostanza e determina disagi oggettivi che si scaricano sugli operatori e sui cittadini“.
“Abbiamo avuto enormi ritardi per l’assunzione degli infermieri su graduatorie già esistenti; è più di un anno che aspettiamo l’acquisto di mezzi, salva vita come le automediche, nonostante rientrasse nell’accordo dell’azienda con i territori; ogni qual volta c’è da cambiare una strumentazione dell’ospedale, come la colonna laparoscopica, si creano ritardi stratosferici e immancabilmente ne risente l’ospedale – sottolinea Termine -. Come presidente della conferenza dei sindaci della Ausl Sud – Est ritengo sia urgente intervenire, constatando che il percorso di centralizzazione praticato dalla Regione Toscana si incaglia di frequente sugli scogli di apparati inadatti, incapaci di attivare le procedure migliori per far funzionare le scelte di politica sanitaria volte a una giusta razionalizzazione“.
“Per questi motivi il 25 gennaio porrò la questione all’ordine del giorno della conferenza dei sindaci dell’Ausl Sud-Est – conclude Termine –, per prendere una posizione comune e portare la nostra voce in Regione“.