Ancora una volta, la Cardiologia dell’ospedale Misericordia si è distinta per la qualità e i risultati di una ricerca innovativa, condotta interamente a Grosseto.
Lo studio, dal titolo “Incidenza di trombosi atriali nel flutter atriale da cardiovertire”, è stato premiato come migliore e-poster presentation al Congresso europeo di Cardiologia, che si è svolto a Londra a fine agosto.
Analogo riconoscimento era stato ottenuto anche a Napoli, al congresso nazionale della Società italiana di ecografia cardiovascolare, ad aprile 2015, dove l’equipe grossetana ha vinto il secondo premio.
Il tema della ricerca, durata 17 anni, è “il rischio di trombosi e la terapia anticoagulante al momento della cardioversione del ritmo, in corso di flutter e fibrillazione atriale”, spiega il dottor Alberto Cresti, cardiologo dell’ospedale di Grosseto, che ha condotto lo studio insieme al direttore della Cardiologia di Grosseto, dottoressa Silva Severi, presente al congresso di Londra, al dottor Gennaro Miracapillo, al dottor Francesco Guerrini, alla dottoressa Incoronata D’Aiello e al dottor Francesco De Sensi.
“In sostanza – spiega Cresti –, abbiamo dimostrato che, prima di riportare al normale ritmo i pazienti affetti da flutter atriale, è necessario somministrare una terapia anticoagulante oppure sottoporli a ecocardiogramma transesofageo, come avviene nei casi di fibrillazione atriale. Non esistevano, in precedenza, evidenze scientifiche certe che questa fosse la procedura da applicare, come invece abbiamo dimostrato su una ampia popolazione. Il nostro studio, infatti, ha incluso più di mille pazienti ed è il numero più alto presente in letteratura, assegnando così evidenza statisticamente rilevante all’intero lavoro di ricerca. La pratica clinica, che in questa aritmia la nostra ricerca ha sostanziato, era già in atto da molti anni presso la Cardiologia e il Pronto soccorso dell’ospedale di Grosseto”.