Giovedì 19 marzo, alle 18, nella sala “Mirto Marraccini” della Banca della Maremma, in Corso Carducci 14 a Grosseto, il professor William Raffaeli, presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Isal, interverrà sul tema “Legge 38, a che punto siamo?”
Il 15 marzo 2010 è stata, infatti, approvata la Legge 38 per la tutela del diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore. Un testo fondamentale, tra i primi in Europa sul diritto dei pazienti a non soffrire inutilmente, purtroppo non sufficientemente conosciuto e non sempre applicato a dovere.
Fondazione Isal
La Fondazione Isal, nata a Rimini nel 1993 come primo Istituto europeo di formazione in scienze algologiche, è attiva nella promozione della conoscenza, della ricerca, del volontariato e della formazione nell’ambito della terapia del dolore, tramite i corsi di perfezionamento, accreditati Ecm, per i professionisti della sanità che vogliono avvicinarsi al trattamento del dolore cronico. Dal 2011 Isal ha inoltre attivato un call-center (al numero verde 800.101288) a sostegno delle persone affette da dolore cronico, in modo che possano ricevere informazioni sui Centri di terapia del dolore più vicini all’utente.
Giovedì prossimo, il professor Raffaeli riferirà sui risultati raggiunti e sui prossimi obiettivi nello sviluppo e nell’applicazione della normativa 38/2010, sulle recenti innovazioni in materia e sulle risposte concrete dai territori. Presenti, fra gli altri, il direttore generale dell’Asl 9, Daniele Testi, e il presidente dell’Ordine dei medici di Grosseto, Roberto Madonna.
Nei giorni scorsi, il professore ha partecipato all’incontro “Cinque anni di Legge 38: un bilancio che deve restare aperto”, alla biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, a Roma, con la partecipazione della Ministra della salute, Beatrice Lorenzin, con la quale Isal ha avviato una fattiva interlocuzione per richiamare e aumentare l’attenzione di cittadini e istituzioni verso i diritti che garantisce la legge.
William Raffaeli ha così declinato i quattro desiderata della Fondazione Isal:
“Primo: rendere uniformi in tutto il territorio nazionale i percorsi di cura e di assistenza per chi soffre di dolore cronico, non disperdendo i frutti, della legge 38/2010. Secondo: ottenere una certificazione in merito allo stato di ‘dolore’ come stato di ‘malattia’ con identificazione dei criteri di esenzione ticket previsti per ogni altro stato di disabilità cronica. Terzo: investire nella ricerca sul dolore per dare speranza a chi oggi è affetto da malattie dolorose incurabili. Quarto: semplificare l’erogazione di tutti i farmaci e dispositivi in grado di aiutare ad alleviare la sofferenza”.