Il live streaming, ovvero la trasmissione di eventi in diretta, on line, è ormai la nuova frontiera della formazione, anche in medicina.
La Asl di Grosseto non si è fatta cogliere impreparata, organizzando – già nel 2011 – il primo live streaming mondiale degli interventi (eseguiti, in quel caso, con il robot), effettuati durante il corso avanzato di robotica alla Scuola di chirurgia mininvasiva e robotica di Grosseto.
Lo scorso 14 novembre è stata la volta dell’otorinolaringoiatria, al centro di una sessione di live surgery trasmessa in diretta streaming sul sito http://www.roboticschool.it dalla sala operatoria dell’ospedale Misericordia, nell’ambito del corso “Utilizzo delle energie e Hta – Health Technology Assessment – nella chirurgia della tiroide e della parotide”, organizzato dalla Asl 9 alla Scuola di chirurgia mininvasiva e robotica, con il patrocinio dell’Associazione otrinolaringologi ospedalieri italiani (Aooi).
Gli interventi
In questa occasione, infatti, sono stati presentati e discussi due casi clinici, trattati entrambi con tecnica chirurgica tradizionale, per l’asportazione di un tumore della parotide e di un sospetto tumore della tiroide. Gli interventi trasmessi in streaming sono stati eseguiti dal dottor Simone Boccuzzi, direttore dell’Unità operativa complessa di otorinolaringoiatria dell’ospedale di Grosseto, e dal dottor Pier Guido Ciabatti, direttore del Dipartimento di chirurgia specialistica dell’ospedale San Donato di Arezzo, coordinatori del corso.
Al corso hanno partecipato i direttori delle otorino delle Aziende ospedaliere e delle Aziende sanitarie toscane, mentre le due sessioni di live surgery sono state seguite in streaming da 81 specialisti dell’Associazione otorinolaringologi ospedalieri, da 32 città italiane.
“Da circa sette anni – spiega Simone Boccuzzi – l’otorinolaringoiatria di Grosseto tratta con successo i tumori della parotide, con una media di circa 30 casi all’anno; mentre da quest’anno si sta occupando anche dei tumori della tiroide con una casistica significativa per i primi mesi e ottimi risultati. L’occasione del corso rappresenta un riconoscimento della qualità della nostra attività chirurgica anche per questa patologia, purtroppo sempre più frequente e diffusa”.