L’importanza di una figura giuridica alternativa al tutore o al curatore è stata al centro di un convegno promosso a Grosseto dalla Federconsumatori: adesso le testimonianze degli ospiti di quell’incontro sono state raccolte nel volume dal titolo “L’amministratore di sostegno. Legge 9 gennaio 2004 n. 6” e presto prenderà il via un corso di formazione per volontari che intendono diventare amministratori di sostegno.
La norma del 2004, infatti, offre un’importante alternativa alla pronuncia di interdizione o inabilitazione e rappresenta un’opportunità per l’accompagnamento e la tutela delle persone fragili, ma che sono ancora in grado di essere per molti aspetti autonomi e che possono trarre un apprezzabile vantaggio da questo tipo di supporto.
L’amministratore di sostegno è una figura giuridica nominata dal giudice tutelare per affiancare un soggetto debole nella cura dei propri interessi economici e non solo. I compiti dell’amministratore, diversi da caso a caso e specificati nel decreto di nomina emesso dal giudice, possono spaziare dall’assistenza nella gestione del patrimonio e delle risorse economiche alla tenuta dei rapporti con l’autorità sanitaria per la prestazione di consensi sulle cure e le terapie.
La carica innovativa di questa figura sta proprio nel fatto che il beneficiario non viene e non si sente limitato nella propria capacità di agire. Anzi, il mantenimento della propria indipendenza e capacità di decisione è un importante elemento di affermazione personale che può allontanare e ritardare in alcuni soggetti fragili, in particolare anziani e disabili, il passaggio dall’auto alla non autosufficienza.
“Nominare un amministratore di sostegno – ha precisato il sindaco Emilio Bonifazi, presidente della Società della Salute grossetana – è un modo per mantenere la dignità della persona e allo stesso tempo cercare di non sovraccaricare il sistema dei servizi socio sanitari e socio assistenziali che sta facendo i conti con risorse sempre più scarse”.
“Avere un sostegno che ritardi o impedisca l’insorgere della condizione di non autosufficienza – ha commentato Fabrizio Boldrini – è quello che maggiormente interessa i servizi sociali, perché molto spesso si perde la propria autonomia in seguito a difficoltà o patologie banali”.
Combinando le stime dell’Agenzia regionale di sanità, dell’Istat e dell’Osservatorio provinciale per le politiche sociali, infatti, emerge che il numero degli anziani fragili a rischio non autosufficienza si attesta intorno alle 8mila persone nell’intera provincia, mentre la sola area grossetana ospita circa 3mila anziani non autosufficienti e 3mila 500 anziani fragili: tutte persone potenzialmente a rischio, che con un semplice supporto, invece, potrebbero mantenere una condizione di indipendenza.
“Questo strumento – ha precisato Daniele Testi, direttore amministrativo della Asl 9 – è di grande importanza anche per l’azienda sanitaria, perché può rappresentare un sostegno importante anche nel processo assistenziale sanitario, che spesso è connesso a quello sociale”.
A differenza dell’interdizione e dell’inabilitazione, che sono dichiarate con una sentenza del tribunale e che spesso si accompagnano a uno stigma sociale nei confronti della persona interdetta o giudicata inabile, l’amministratore di sostegno viene nominato dal giudice tutelare a seguito di una richiesta che può essere presentata dal coniuge, dai parenti fino al quarto grado, dal convivente, dai servizi sociali e dal beneficiario stesso. Questo rappresenta un’altra grande novità: la persona debole, per un’invalidità o in seguito a una menomazione, può richiedere un aiuto e un sostegno che può avere compiti modificabili nel tempo e calibrati sulla base delle necessità dell’“assistito” e specificati proprio nel decreto di nomina del giudice.
Quando nella rete di relazioni del soggetto fragile non si riesce a individuare una figura adatta a svolgere questo importante e delicato compito, il giudice tutelare può fare ricorso a rappresentanti di istituzioni, fondazioni e associazioni. Ed è proprio per questo che Coeso – Società della Salute, insieme ai Comuni consorziati e all’Azienda sanitaria, ha organizzato un corso di formazione per tutti i volontari interessati che prenderà il via nel mese di marzo.
“Voglio sottolineare – ha precisato Giuseppe De Martis, presidente della Federconsumatori di Grosseto – che l’iniziativa lanciata oggi è una delle prime esperienze a livello nazionale”.
Il corso di formazione per volontari
Il corso, della durata complessiva di 32 ore, sarà tenuto da esperti e avvocati dei Fori di Firenze e Grosseto e servirà a definire il quadro normativo, il sistema dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, le modalità di relazione con il beneficiario, i suoi familiari ed i servizi e altri aspetti amministrativi e gestionali, come gli obblighi e le responsabilità nella gestione degli interessi patrimoniali del beneficiario.
Le persone interessate a partecipare possono rivolgersi al Coeso, scrivendo all’indirizzo e-mail info@coesoareagr.it.
Altri dettagli sull’amministratore di sostegno
I compiti dell’amministratore di sostegno vengono definiti attraverso un decreto ad personam, quindi sono diversi a seconda della singole specifiche situazioni. Non è previsto nessun compenso per i compiti svolti, salvo un rimborso per le spese sostenute.
Con la figura giuridica dell’amministratore di sostegno si mantiene la centralità del beneficiario: è delle sue aspirazioni e volontà, infatti, che l’amministratore deve tenere conto per esercitare il proprio ruolo.
Un’altra importante novità da sottolineare è che possono fare ricorso a questo istituto giuridico anche le persone conviventi che desiderano tutelarsi, ad esempio, in caso di malattia.