In merito alle considerazioni del consigliere regionale Andrea Lazzeri, riportate dalla stampa locale, la Direzione aziendale della Asl 9 sottolinea che: “L’analisi proposta per valutare l’efficacia delle azioni di razionalizzazione e appropriatezza, previste dalla delibera di Giunta 1235/2012 di riforma del sistema sanitario, applicate all’ospedale Misericordia di Grosseto, parte da una serie di presupposti discutibili per giungere a conclusioni assolutamente non rispondenti al vero.
Sono errati, infatti, alcuni dati sull’organizzazione del presidio ospedaliero – è sbagliato, ad esempio, il numero degli attuali posti letto – e l’analisi dei costi del Misericordia, così come riportata, è avulsa dal contesto aziendale. A questi elementi il consigliere Lazzeri aggiunge, come metro generale di valutazione dell’attività, alcuni indicatori negativi emersi dall’analisi del MeS e relativi all’anno 2011”.
“Su questo ultimo punto in particolare – precisa la Direzione aziendale – è importante sottolineare che ‘dare i numeri’ sulla sanità è un esercizio complesso, che richiede rigore e competenza, specie quando si fa riferimento ad indicatori che vanno interpretati nella loro essenza. Per fare un esempio, il tasso di dimissioni volontarie, per l’azienda Usl 9, è elevato non perché gli utenti abbandonano anzitempo l’ospedale per insoddisfazione, ma perché era in uso una prassi – ora abolita – che consentiva alle donne sottoposte a interruzione volontaria della gravidanza di andare via alcune ore prima del previsto, con una, appunto, ‘dimissione volontaria’. Questo solo per sottolineare come gli indicatori e le valutazioni del MeS offrano certamente elementi utili di comprensione del sistema anche ai non addetti ai lavori, ma rappresentano soprattutto uno strumento di lavoro per i professionisti e le direzioni aziendali che serve a cogliere spunti di miglioramento, sempre possibili in ogni settore.
Per amore di verità, e non per autocelebrazione, è doveroso ricordare ai cittadini della provincia di Grosseto che la Asl 9 – il cui più prezioso patrimonio sono le competenze dei propri professionisti – è da alcuni anni tra le aziende più performanti della regione Toscana e che questo giudizio (dato dalla sommatoria degli indicatori del MeS) è stato confermato anche nell’anno 2012, che l’ha vista prima tra tutte le aziende toscane.
Prendendo atto di questi risultati, che dobbiamo al lavoro dei professionisti e alla serenità dei cittadini, non si immagina certo di aver raggiunto la perfezione, per questo siamo sempre impegnati a garantire gli stessi servizi, migliorando l’efficienza e traendo dalle risorse ottimizzate gli investimenti per l’innovazione e la qualità”.
“Per quanto riguarda le valutazioni economiche, preme rilevare – continua la Direzione – che lo sforzo che la Regione e le aziende sanitarie stanno portando avanti è quello di aumentare i livelli di efficienza ed efficacia dei servizi ospedalieri e territoriali, definendo alcuni standard (posti letto per abitante, ricoveri per abitante, occupazione posti letto..) ritenuti ottimali dal punto di vista dell’utilizzo delle risorse, ma che non tendono a ridurre, quanto piuttosto ad aumentare, la quantità e la qualità dei servizi sanitari appropriati per i cittadini del territorio di riferimento.
Gli standard definiti, con i quali peraltro l’Azienda di Grosseto è già ampiamente in linea, puntano a un’omogeneizzazione regionale dei comportamenti clinico-sanitari, indirizzandoli verso correttezza e appropriatezza, senza tralasciare ovviamente, visti i periodi di gravissima crisi economico-finanziaria del settore pubblico, i benefici in termini di risparmio delle risorse economiche.
In questo senso – e solo in questo – garantire servizi adeguati e senza sprechi (come lo è anche un letto ospedaliero sotto utilizzato) rappresenta un dovere etico prima ancora che di buona amministrazione del denaro pubblico”.
“Anche in questo ambito – conclude la Direzione – la Asl 9 è una delle aziende più efficienti secondo le rilevazione regionali e quindi i margini di ulteriore miglioramento sono molto limitati, ma l’impegno è quello di proseguire con adeguamenti organizzativi e tecnici, volti a ottimizzare le prestazioni appropriate e ‘utili’ per il contenimento dei costi di produzione che, dal 2010, sono già ridotti in valore assoluto e percentuale”.