Il Codice rosa per l’accesso al pronto soccorso riservato alle vittime di violenze sara’ esteso ad altre 5 Asl e aziende ospedaliero-universitarie toscane. E’ quanto deciso dalla Giunta regionale.
Il Codice rosa, gia’ attivo nelle Asl di Lucca, Prato, Arezzo, Grosseto e Viareggio, sara’ esteso alle Asl di Pisa, Livorno, e Empoli e alle Aou di Careggi e del Meyer.
Lucia Matergi, Consigliera regionale del Partito democratico, esprime la propria soddisfazione per questa decisione:
“La decisione della Regione Toscana di estendere il Codice rosa a 10 Asl toscane e dal 2014 a tutte le aziende sanitarie – dichiara Lucia Matergi – è una scelta importante che premia il lavoro della Asl 9 di Grosseto che è stata apripista di questo progetto. Si valorizza in questo modo l’idea vincente dell’integrazione interistituzionale, che vede impegnate forze dell’ordine e pronto soccorso, per dare alle donne un aiuto che coniuga l’immediatezza, la sicurezza la protezione e il sostegno psicologico. Risultati importanti che descrivono un fenomeno, quello degli abusi sulle donne, in vistosa crescita”.
“Una crescita da leggere su due piani – spiega la Consigliera regionale –: uno dell’aumento del coraggio della denuncia, l’altro del persistere di atteggiamenti vessatori da parte degli uomini, di una triste vitalità di atteggiamenti sessisti, del permanere di una cultura che continua a coprire e sopire. Allarmanti le percentuali registrate nel territorio grossetano rispetto ad altri.
Sarebbe importante indagare sul fenomeno, legato anche al persistere del divario di occupazione lavorativa tra i due sessi con la conseguente sottomissione all’uomo da parte della donna senza reddito proprio. Il lavoro rimane infatti una discriminante forte e segna concretamente le premesse dell’emancipazione. Ma sarebbe superficiale e semplificante considerarlo elemento unico, visto che il fenomeno della violenza sulla donna attraversa tutta la nostra società, tutti i gruppi sociali, tutte le età e trova inquietanti analogie con quello dell’omofobia, contro la quale ancora il nostro parlamento non ha trovato spazi, volontà e forza per legiferare”.
“Codice rosa a tutto tondo, dunque, – conclude Lucia Matergi – un successo che ci conforta e rafforza la fiducia nel coraggio e competenza di chi ha avuto la prima idea che, non a caso, è una donna”.