Una rete territoriale della Asl 9 dedicata alla sensibilizzazione e all’informazione per prevenire i problemi correlati all’alcol in tutta la cittadinanza, soprattutto tra i più giovani, è alla base del progetto che coinvolge, oltre alle quattro Unità funzionali Dipendenze (i Sert) di Zona, anche i medici di famiglia, la rete ospedale-territorio e le Associazioni di volontariato che collaborano con i Servizi aziendali.
L’iniziativa prevede, in particolare, l’identificazione dei casi a rischio elevato tra le persone che ancora non hanno avuto l’insorgenza di problemi alcol-correlati, in modo da estendere progressivamente la prevenzione a tutti i cittadini.
“L’alcol etilico, insieme al fumo di tabacco, è una delle principali cause di mortalità nel mondo – spiega il personale medico – con oltre 2 milioni e 500 mila morti, molti dei quali passivi, uccisi cioè accidentalmente o intenzionalmente da persone sotto l’effetto di sostanze alcoliche, a fronte di 5 milioni di morti per fumo di tabacco. L’Italia è il Paese europeo dove si comincia a bere più precocemente: tra gli 11 e i 12 anni, contro la media europea di 14 anni.
Secondo una recente ricerca dell’Università di Boston, la metà delle persone che cominciano a bere ,anche senza ubriacarsi, prima dei 14 anni, è destinata a divenire dipendente dall’alcol”.
A conclusione della prima parte del progetto, sarà organizzato un convegno, in programma venerdì primo febbraio, a partire dalle 9, nella Sala Pegaso del Palazzo della Provincia. Organizzato dalla Asl 9 con il patrocinio della Provincia di Grosseto, l’incontro vede come relatori medici ed esperti della Asl 9, medici di famiglia, nonché le Associazioni alcologiche territoriali (Acat).
Ecco, nel dettaglio, il programma del convegno:
ore 9.15: Presentazione del progetto per la prevenzione dei problemi alcol-correlati, a cura di Ugo Corrieri, responsabile Unità funzionale Dipendenze, Area grossetana;
ore 9.45: “Alcol: aspetti tossicologici e preventivi”, a cura di Franca Martelli, direttore sanitario dell’ospedale Misericordia di Grosseto;
ore 10.10: “Emergenza alcologica al Pronto soccorso”, a cura di Mauro Breggia, direttore del Pronto soccorso di Grosseto;
10.35: “Attività e funzioni dell’ambulatorio alcologico di Grosseto”, a cura di Alberto Positano, dell’ambulatorio alcologico di Grosseto;
11.20: “La gestione dello stile di vita nella pratica quotidiana del medico di medicina generale”, a cura di Andrea Salvetti, presidente della Società italiana di Medicina generale di Grosseto;
11.45: “Terapie farmacologiche in alcologia”, a cura di Fabio Falorni, responsabile dell’Unità funzionale Dipendenze Colline Metallifere;
12.10: “Il Club alcologico territoriale come parte integrante del progetto terapeutico”, a cura dell’Acat.
12.30: dibattito
Il convegno è aperto a tutti.
A chi rivolgersi per i problemi alcol-correlati
A Grosseto è attivo un Centro di ascolto, in via Don Minzoni, nella sede dell’Unità funzionale Dipendenze (Sert), curato dei volontari dell’Acat, che collaborano anche con l’ambulatorio alcologico del Misericordia. Aperto il martedì mattina dalle 10 alle 12, offre un servizio gratuito, ad accesso libero, garantisce l’anonimato e la tutela della privacy. Per informazioni, è possibile telefonare al numero 0564.483723.
L’ambulatorio di consulenza alcologica, situato all’ospedale Misericordia, nell’area ambulatori di Malattie infettive, è nato con il duplice obiettivo di facilitare il trattamento delle persone ricoverate per problemi alcol-correlati e, contemporaneamente, offrire consulenza ai pazienti esterni. Aperto il lunedì mattina dalle 10 alle 12 e il mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 17, garantisce l’anonimato ai pazienti, che possono accedere liberamente o su appuntamento, telefonando ai numeri 0564.483364. Anche in questo caso la consulenza viene svolta da personale specializzato dell’Unità funzionale Dipendenze, in collaborazione con i volontari dell’Acat.
Alcuni dati sull’uso e l’abuso di sostanze alcoliche in provincia di Grosseto
Dai dati dell’Unità funzionale Dipendenze del distretto “Area grossetana”, negli ultimi anni emerge un costante aumento del numero di pazienti che si rivolgono alle strutture sanitarie. Si tratta, tuttavia, solo della punta dell’iceberg, in quanto sono unicamente coloro che hanno deciso di intraprendere un percorso terapeutico.
Nel 2011, le Unità funzionali dipendenze delle quattro Zone socio-sanitarie hanno avuto in carico oltre 250 persone con problemi alcol-correlati.
Per quanto riguarda il consumo di alcolici in provincia di Grosseto, secondo l’indagine “Passi”, (“Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia”, un sistema di sorveglianza condotto su un campione di cittadini su base provinciale, per monitorare abitudini su alimentazione, fumo, consumo di alcolici, ecc) oltre la metà della popolazione tra 18 e 69 anni consuma bevande alcoliche e circa il 15 % avrebbe abitudini di consumo “a rischio”, mentre il 6 % ha guidato sotto l’effetto di alcool.
Nel periodo 2008-2011, la percentuale di consumatori di alcool è del 55.4 %, con un consumo di alcol fuori pasto del 5.8 % e un consumo occasionale dell’1.5 %.
I “forti bevitori”, quelli che secondo la definizione dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran) consumano più di 2 (per gli uomini) o 1 unità alcolica (per le donne) al giorno, sono circa l’11 % della popolazione, contro il dato regionale del 12,5 %.
Se, invece, vengono considerate anche le persone “a rischio” (quindi, oltre ai “forti bevitori”, anche i consumatori occasionali di quantità elevate, detti “binge drinker”, e i consumatori di alcolici fuori pasto) la percentuale sale al 18 %, contro il 20,5 % del dato regionale.