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Disturbi del comportamento alimentare: le azioni della Asl 9 per aiutare a riconoscerli e combatterli

di Roberto Lottini
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Coinvolgono 2 milioni di giovani in Italia: su 100 adolescenti ne soffrono circa 10 e di questi 1-2 presentano forme conclamate e più gravi come l’anoressia e la bulimia.

Sono i “disturbi del comportamento alimentare”, che la comunità scientifica internazionale considera una vera e propria emergenza, per gli effetti devastanti che hanno sulla salute e sulla vita di adolescenti e giovani adulti.

La Toscana e la provincia di Grosseto non si discostano dal dato nazionale, se si considera che nel territorio della Asl 9 sono colpite da anoressia 5 persone ogni 1000 abitanti (la prevalenza è dello 0,5 %); da bulimia tra 10 e 30 persone ogni 1000 abitanti (la prevalenza è tra l’1 e il 3 %), con una netta maggioranza, in entrambi i casi, delle femmine sui maschi (che risultano essere circa 1/10 rispetto alle femmine).

Per contrastare queste patologie e sostenere i familiari delle persone colpite, la Asl 9 ha strutturato da tempo un Centro aziendale per i disturbi del comportamento alimentare, con sede a Villa Pizzetti a Grosseto, all’interno del quale lavora un team di specialisti (medici, psicologi, dietisti) che seguono i pazienti anche nei diversi ambulatori sul territorio.

Più di recente, l’attività ambulatoriale è stata affiancata da quella del centro semi-residenziale “Il Mandorlo”, inaugurato all’inizio del 2012, realizzato e gestito dalla Asl 9 all’ospedale Misericordia, grazie anche alla collaborazione dell’associazione “Perle Onlus”, che da anni si occupa a Grosseto del sostegno alle persone colpite da queste patologie e alle loro famiglie.

Alcuni dati di attività della Asl 9 nel biennio 2011/2012

“I disturbi del comportamento alimentare sono condizioni estremamente complesse – spiegano i sanitari della Asl 9il cui trattamento deve essere concepito in termini interdisciplinari ed integrati, all’interno di strutture con figure professionali diverse e adeguatamente formate. Occorrono vari livelli di assistenza, in modo da garantire un percorso di cura appropriato, come l’ambulatorio, la semiresidenza, la residenza e il ricovero ospedaliero”.

Al 30 novembre 2012, i pazienti seguiti dal Centro aziendale, a Grosseto e negli ambulatori territoriali, sono 99, di cui 72 adulti (66 femmine e 6 maschi) e 27 minori.
Degli adulti, 14 hanno ricevuto la diagnosi di anoressia mentale; 25 di bulimia; 33 di disturbo alimentazione incontrollata.
I pazienti attualmente in carico, sia negli ambulatori territoriali che al centro “Il Mandorlo”, sono 70, di cui 52 adulti (47 femmine e 5 maschi) e 18 minori.
Dei 52 adulti, 8 hanno ricevuto diagnosi di anoressia; 12 di bulimia; 32 di disturbo alimentazione incontrollata.
Per quanto riguarda l’attività del Centro “Il Mandorlo”, l’equipe ha trattato finora 11 casi di giovani ragazze anoressiche o bulimiche.

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