Home Grosseto Energie rinnovabili, il Pd: “Da Governo ondata speculativa in Maremma, servono regole certe”

Energie rinnovabili, il Pd: “Da Governo ondata speculativa in Maremma, servono regole certe”

di Redazione
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Grosseto. “Il Partito Democratico ribadisce con forza il proprio impegno nella transizione energetica e nella decarbonizzazione, consapevole che le fonti rinnovabili rappresentano l’unica strada possibile per un futuro sostenibile. Tuttavia, questa transizione deve avvenire nel rispetto del territorio, delle comunità locali e delle specificità della nostra regione”: a dichiararlo è Cinzia Tacconi, membro della segreteria provinciale del Partito Democratico di Grosseto con delega all’ambiente.

“Negli ultimi anni, i ritardi e le responsabilità del Governo nazionale hanno esposto la nostra terra a una vera e propria ondata speculativa senza precedenti – continua Tacconi -. L’assenza di una chiara regolamentazione ha lasciato spazio a progetti che rischiano di compromettere il paesaggio, il tessuto economico e le tradizioni della nostra provincia. Il marchio Maremma si è affermato grazie al lavoro e all’impegno di chi ha investito in un turismo sostenibile, nell’agricoltura di qualità e nella tutela del nostro patrimonio naturale. Non possiamo permettere che tutto questo venga messo a rischio da una corsa indiscriminata agli impianti rinnovabili senza criterio”.

“Il decreto governativo sulle aree idonee agli impianti da fonti rinnovabili (Fer) – prosegue Cinzia Tacconiè arrivato con anni di ritardo, lasciando per troppo tempo il settore privo di regole e permettendo l’insediamento di progetti discutibili. Non è accettabile che, mentre il Governo temporeggiava, autorizzasse nel frattempo grandi impianti di agrivoltaico in aree agricole pregiate, senza alcuna tutela per le comunità locali!.

“Come Partito Democratico di Grosseto – dichiara ancora Cinzia Tacconi sosteniamo con convinzione il percorso della Regione Toscana per l’approvazione di una legge che riduca sensibilmente le aree idonee previste dal Governo, passando dal 70% al 30%. Questa è la direzione giusta per garantire una transizione sostenibile e rispettosa del territorio. Tuttavia, chiediamo alla Regione di procedere con determinazione, affinché la nuova normativa sia realmente efficace e tuteli la Toscana e il suo futuro. Questa nostra posizione è frutto del lavoro fatto con il tavolo ambiente e il forum dell’agricoltura.”

“A tal fine – conclude Cinzia Tacconiriteniamo indispensabili alcuni correttivi alla proposta di legge regionale:

1. rispetto della volontà dei territori. Le amministrazioni comunali devono avere un ruolo attivo nella definizione delle aree idonee e non idonee, garantendo che le scelte siano coerenti con le specificità storiche, culturali ed economiche di ciascuna comunità.

2. Prevenzione della speculazione. È necessario impedire che aziende con capitali esigui possano accedere agli incentivi pubblici senza un reale impegno nella transizione energetica. Inoltre, è fondamentale prevedere che una parte dell’energia prodotta venga destinata a beneficio delle comunità locali.

3. Equilibrio tra agricoltura e produzione energetica. L’agrivoltaico non può diventare un pretesto per sottrarre terre agricole alla loro vocazione. Occorre definire con precisione chi può realizzare questi impianti e con quali criteri.

4. Priorità alle aree urbanizzate e degradate. Gli impianti Fer dovrebbero essere collocati preferibilmente in aree già compromesse, come siti industriali dismessi, evitando il consumo di suolo agricolo e tutelando il paesaggio.

5. Equilibrio territoriale. La ripartizione degli impianti deve tenere conto di quanto i vari Comuni abbiano già contribuito alla produzione di energia rinnovabile, evitando di concentrare il peso della transizione su poche realtà.

Infine, riteniamo che la strada da seguire sia quella della promozione delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), che permettano ai cittadini, alle imprese e agli enti pubblici di partecipare attivamente alla produzione e al consumo di energia pulita, evitando la speculazione e garantendo benefici diretti alle comunità locali.

Il futuro della transizione energetica in Toscana deve essere costruito con intelligenza, equilibrio e rispetto per il territorio. Il Partito Democratico continuerà a battersi affinché questa sfida venga affrontata con responsabilità e visione a lungo termine”.

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