Grosseto. “Alla fine, come suo solito, il sindaco ha ceduto, per salvare il salvabile del suo personalissimo e sempre più precario futuro politico. Ci si può girare intorno quanto si vuole, ma la revoca delle deleghe all’assessore Minozzi, a scapito della Lega e in favore degli scissionisti di Nuovo Orizzonte Civico capitanati da Pacella, sta tutta in questa semplice, desolante constatazione”.
A dichiararlo è Carlo De Martis, capogruppo di Grosseto Città Aperta nel Consiglio comunale.
“In fondo Vivarelli Colonna non ha mai affidato la sua sopravvivenza politica ad una visione per la città intorno alla quale creare un reale consenso, ma ad un bilancino con il quale pesare le sue convenienze – spiega De Martis –. Ricordiamo ancora quando nel 2022 intimava all’assessore Rossi di dimettersi dalla Giunta perché, con l’elezione in Parlamento, non avrebbe più potuto dedicarsi adeguatamente alla città (come in effetti accaduto, con gli strumenti urbanistici ancora fermi al palo). La vicenda andò avanti per un annetto, con il sindaco che periodicamente gonfiava il petto nell’assoluta indifferenza del neo deputato, consapevole che il morso non sarebbe arrivato. E infatti non è mai arrivato. Perché il bene della città, evidentemente, pesa meno dei buoni rapporti personali con il primo partito d’Italia.
“Oggi ci risiamo. E’ passato appena qualche mese da quando Vivarelli Colonna a questo giro gonfiava il petto di fronte alle pretese di Pacella & C. minacciandoli, con la sua abituale prosopopea, che chi tradirà i suoi principi «sarà poi quello che perirà» – sottolinea De Martis -. Deve essere bastato fare due conti e comprendere che quattro consiglieri (tanti sono quelli del Non insieme al sodale Vasellini) pesano più di certi principi e, soprattutto, pesano più dei due soli consiglieri della Lega, anche perché in quattro possono far saltare il banco (leggi: il numero legale) nel Consiglio comunale, come infatti avvenuto di recente. Tra l’altro il suo gruppo consiliare, la Lista Vivarelli Colonna, già era stato prosciugato dalla fuoriuscita dei quattro consiglieri di Nuovo Millennio, che per primi avevano fiutato l’aria abbandonando la nave”.
“La defenestrazione dell’assessore Minozzi è dunque il tributo reso per l’ingresso dei consiglieri di Nuovo Orizzonte Civico nella lista del Sindaco, avvenuto giusto qualche giorno fa. Ossigeno per un primo cittadino che da tempo ha letteralmente perso il controllo del Consiglio comunale, ormai teatro di una costante guerriglia all’interno della maggioranza che sta bloccando l’attività amministrativa dell’ente, nella più totale indifferenza verso i bisogni reali dei grossetani. Certo è, come si dice, che chi è causa del suo mal pianga se stesso – continua De Martis –. Perché il peccato originale sta in una scelta ben precisa, anzi una non scelta, assunta da Vivarelli Colonna nella campagna elettorale del 2021. Quella per la quale avrebbe nominato i suoi assessori non per meriti, non per competenze, ma per il numero dei voti ricevuti da ciascuno. Doveva essere un modo, peraltro molto pilatesco, per scaricarsi da ogni responsabilità al contempo lucrando sul bottino elettorale che tale operazione avrebbe prodotto. Cosa in effetti avvenuta, ma al prezzo di una competizione interna alla destra durissima (e costosissima, ricordiamo ancora la città invasa dai manifesti elettorali degli assessori uscenti). Un tutti contro tutti che inevitabilmente avrebbe prodotto quei nodi che ora stanno venendo al pettine, oltre a regalarci quella che probabilmente sarà ricordata come la più modesta compagine amministrativa nella storia del nostro Comune”.
“Ora la crisi politica nella maggioranza di governo è ufficialmente aperta – termina De Martis -. Ciascuno degli attori di questa deprimente telenovelas, Vivarelli Colonna su tutti, se ne assuma la responsabilità di fronte ai grossetani, unici veri sconfitti”.