Grosseto. Il Partito della Rifondazione Comunista di Grosseto si schiera “convintamente e con la massima fermezza dalla parte della sezione Anpi ‘Palazzoli’, condividiamo in pieno le ragioni sostenute dalla stessa sezione, le sentiamo profondamente anche nostre”.
“Il rispetto delle istituzioni è per noi fondamentale e di primaria importanza e su questo punto non possiamo, né vogliamo prendere lezioni da chicchessia – continua la nota di Rifondazione Comunista -. Sarebbe utile che le stesse istituzioni, in questo caso il sindaco di Grosseto e la Giunta, avessero rispetto del ruolo che ricoprono e volere intitolare una via cittadina a Giorgio Almirante, fascista non pentito e che porta sulla propria coscienza la morte di decine di persone innocenti, partigiani e comuni cittadini, non va certamente in quella direzione, anzi ne rappresenta un vile sberleffo. Ma quale essere divisivi; lo è casomai chi tenta con una mossa di puro revisionismo storico di mettere sullo stesso piano vittime e carnefici offendendo la memoria dei primi ed esaltando vergognosamente i secondi”.
“Sulla vicenda della manifestazione del 25 aprile e della polemica che non si placa all’interno dell’Anpi. A un certo punto arriva il momento in cui è necessario prendere una posizione netta. Altrimenti le parole si svuotano di significato. Che significa essere contro la mafia? Che significa essere contro il fascismo? Ecco che la storia ci insegna quanto sia necessario essere divisivi e non ipocriti. Peppino Impastato era divisivo? E meno male. Essere antifascisti è divisivo? Ma certo. Noi non vogliamo avere niente a che fare, né con i fascisti e neppure con i cialtroni che non conoscono la storia – termina il comunicato -. Oggi più che mai è necessario respirare l’aria pulita delle posizioni nette…basta con questo politically correct che scivola sempre più nel revisionismo”.