Grosseto. Dopo la Consulta dello Sport, Forza Italia dà il via al Dipartimento della Consulta della Scuola.
“Bisogna portare nelle nostre scuole un’operazione culturale, educativa, per riacquisire i valori che si stanno perdendo a causa di comportamenti disinteressati e talvolta generati da superficialità e demotivazione – si legge in una nota del partito -. Siamo convinti che la nostra scuola debba essere rilanciata, dopo tutte le problematiche che ci ritroviamo ad affrontare in un momento storicamente così complesso, che potremmo definire anche difficile da affrontare, a causa dei repentini cambiamenti in campo storico, sociale, ambientale e culturale. La disastrata condizione della scuola pubblica italiana è generata da molte concause, basta pensare alla penalizzazione derivata da assegnazioni precarie, edifici fatescenti, burocrazia sempre più asfissiante. Non parliamo, poi , dei problemi che affliggono la scuola pubblica”.
“Il personale didattico e amministrativo devono fronteggiare quotidianamente la cronica mancanza di fondi per le normali attività scolastiche e per la manutenzione ordinaria (rubinetti che perdono, muri scrostati, bagni che rimangono fuori servizio per mesi) – sottolinea Forza Italia –; inoltre, i balletti delle supplenze per i coprire i posti scoperti, attività pagate con mesi di ritardo ed in più l’inadeguatezza di molti edifici scolastici. L’ottanta per cento delle scuole italiane si trova in strutture vecchie e quindi non progettate per l’attività didattica attuale, non hanno cortili, sono senza palestra, senza verde, senza spazi per i laboratori. Accanto a questi problemi ormai atavici, la cui soluzione è affidata al buon senso e alla buona volontà dei dirigenti, del personale didattico e amministrativo, abbiamo le nuove situazioni, come l’aumento esponenziale delle certificazioni negli ultimi dieci anni circa; gli alunni con Dsa e disturbi specifici dell’apprendimento. I casi sono passati da dallo 0,9 per i cento del 2010, al 5,4 per cento del 2021, con relativo carico di adempimenti burocratici e incontri degli insegnanti con le famiglie e i neuropsichiatri. Non parliamo, poi, dell’introduzione delle tecnologie digitali che, quando funzionano, vengono impiegate poco e male; la difficoltà ad organizzare uscite didattiche di qualità (così importanti per gli studenti) perché troppo costose per le famiglie, in quanto non sempre l’istituzione scolastica può farsi carico delle spese delle varie iniziative”.
“Per tali motivi, e per molti altri che non sono stati elencati in questa nota, abbiamo sentito la necessità di approntare una struttura che sia di supporto e sostegno alle necessità degli istituti scolastici, ma soprattutto agli alunni e alle loro famiglie, che sopportano il peso economico, per consentire ai loro figli di prendere il massimo di tutto quello che la Scuola offre. La consapevolezza della situazione ci ha portato a pensare alla organizzazione di un Dipartimento che si prenda cura delle problematiche degli alunni e del modo in cui risolverle – termina il comunicato -. Abbiamo offerto a persone che conoscono la realtà del territorio, delle istituzioni scolastiche e delle condizioni socio- economiche presenti, la possibilità di lavorare al fine di favorire le soluzioni, mettere in atto metodi empirici per aiutare i ragazzi e le famiglie ad affrontare i disagi. La nostra attività ha al suo attivo personale didattico, amministrativo, medico e paramedico per consentire agli studenti di affrontare positivamente i disagi che si manifestano nel corso dell’anno scolastico”.
I riferimenti sono di seguito elencati:
1) coordinatrice Maria Grazia Trani;
2) segretario Michele Marchese;
3) Debora Delaurentiis.