Grosseto. “Nel Consiglio comunale di venerdì scorso, la maggioranza ha detto no alla proposta di Grosseto Città Aperta per facilitare l’accesso agli asili nido, superando le gravi carenze della legge di bilancio del Governo Meloni. Una delle più povere per le famiglie e, soprattutto, penalizzante per le bambine ed i bambini e per le mamme”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono Carlo De Martis e Marilena Del Santo, consiglieri comunali di Grosseto Città Aperta.
“Chiedevamo di estendere a livello nazionale il ‘modello Toscana’, prima regione in Italia a rendere completamente gratuito l’accesso ai nidi per tutte le bambine ed i bambini appartenenti a famiglie con Isee inferiore a 35.000 euro – continua la nota -. Una misura di straordinaria importanza perché riconosce l’accesso ai servizi educativi quale vero e proprio diritto dei più piccoli e garantisce pari opportunità a tutte le bambine ed i bambini, senza che la minore capacità economica della famiglia debba costituire un ostacolo alla loro crescita. Dai banchi di Fratelli d’Italia ci è stato risposto, in sintesi, ‘bene per chi vive in una regione virtuosa come la Toscana, gli altri si arrangino’. D’altronde questa è la tanto decantata autonomia differenziata che la destra vuole realizzare. A dispetto della propaganda governativa, il dibattito consiliare ha reso manifesto il disinteresse del Governo nazionale, e dei suoi rappresentanti locali, non solo per la crescita delle bambine e dei bambini, ma anche per le concrete esigenze delle famiglie”.
“La facilitazione dell’accesso ai servizi educativi può infatti costituire una risposta, per quanto parziale, al problema della denatalità, oltre a venire incontro ai bisogni di conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa dei genitori. In particolare per le madri, perché in una società come la nostra, purtroppo ancora patriarcale, il nido costituisce anche uno strumento a sostegno principalmente dell’occupazione femminile – continua il comunicato –. Pensare di risolvere questi problemi come vorrebbe il Governo, attraverso un bonus asilo del tutto parziale, destinato solo ai nati dal 2024 ed alla condizione, del tutto astrusa e ingiusta, che nella famiglia vi siano già altri figli piccoli, denota nella migliore delle ipotesi una grave sottovalutazione del problema. Al di là degli spot della Presidente del Consiglio e dei suoi Ministri, è un dato di fatto che la legge di bilancio porta con sé risorse modestissime per le famiglie e le donne. Addirittura introduce un aumento intollerabile della tassazione sia per i prodotti destinati all’alimentazione ed alla sicurezza dei più piccoli, sia per gli assorbenti femminili, sottoposti all’odiosa e ingiusta ‘tampon tax’ che, invece di essere finalmente cancellata come da indicazioni europee, viene raddoppiata”.
“Il Comune di Grosseto in un recente passato è stato all’avanguardia nel sistema educativo della prima infanzia grazie agli amministratori ed al personale educativo dell’epoca – termina la nota -. Dispiace dover registrare la distanza abissale che separa quegli amministratori dagli attuali”.