Grosseto. “Se il buongiorno si vede dal mattino, la notizia di alcuni giorni fa, apparsa sulla stampa, che Venator ha risolto i propri problemi societari, superando la fase critica, l’ingresso di nuovi azionisti e un nuovo Cda, tra l’altro, sembrerebbe con membri provenienti dallo specifico settore e non solo da quello dell’alta finanza, fanno non altro che ben sperare per il futuro dello stabilimento di Scarlino“. È quanto afferma Fabrizio Rossi, deputato di Fratelli d’Italia e componente della Commissione ambiente della Camera.
“Che poi il nuovo Cda abbia confermato presidente e Ceo Simon Turner alla guida del colosso internazionale della produzione del biossido di titanio, è un ulteriore segnale che la volontà aziendale c’è tutta. Tra l’altro, come riportano fonti sindacali, se pur lo stabilimento di Scarlino è fermo dal mese di giugno, l’azienda non ha mai cessato di pagare gli stipendi e non ha chiesto l’attivazione di ammortizzatori sociali – spiega Rossi -. Adesso più che mai, occorre invece un forte e concreto segnale da parte della Regione Toscana sullo stoccaggio dei gessi rossi, così da mettere la parola fine alle autorizzazioni e dare modo di poter programmare il futuro prossimo dell’azienda nel territorio della piana scarlinese”.
“In settimana ho programmato un incontro con le varie organizzazioni sindacali e le Rsu di Venator, così da inquadrare ancora meglio la situazione e, se necessario fare i dovuti interventi nelle competenti sedi regionali ed eventualmente in quella governativa“, conclude Fabrizio Rossi.