Grosseto. “I dati del Ministero forniti nei giorni scorsi dal Sunia sugli sfratti a Grosseto devono far riflettere, ma il Comune sta facendo, in un momento difficile, la propria parte attraverso un’attenta e sensibile attività dell’assessorato al sociale guidato da Sara Minozzi”.
Così il segretario provinciale della Lega, Claudio Pacella ed il segretario intercomunale, Alessandro Bragaglia, che è anche capogruppo in Consiglio comunale, difendono l’azione dell’amministrazione.
“Il Comune di Grosseto nel 2023 è intervenuto in maniera importante a favore delle famiglie in difficoltà che non riuscivano a pagare l’affitto – affermano Pacella e Bragaglia -. Lo ha fatto con un primo bando a sostegno delle locazioni del gennaio 2023, con 146mila euro distribuiti a 62 famiglie, lo ha fatto di nuovo con un secondo bando nell’agosto 2023 da 166mila euro a favore di 128 famiglie. In pratica metà del canone di locazione è stato pagato dal Comune di Grosseto. Nello stesso tempo nove utenti, da gennaio 2022 a maggio 2023, hanno beneficiato dei 32mila euro del bando per morosità incolpevole. A bilancio, inoltre, il Comune ha stanziato 270mila euro per il contributo affitto, cui si sommano 120mila euro che giungono dalla variazione del fondo regionale. Non ci sembra dunque poca cosa. Vorremmo inoltre sottolineare che i riferimenti precedenti, sul 2021, non sono indicativi in quanto gli sfratti erano bloccati per l’emergenza Covid, bisognerebbe fare la comparazione con quelli del 2019 e probabilmente sarebbero diversi”.
Da qui la Lega si rivolge al Sunia. “Ci pare che il Comune di Grosseto in una fase come questa – affermano Pacella e Bragaglia – abbia fatto la sua parte con attenzione e dedizione. Comprendiamo che in un momento di difficoltà le risorse non siano mai considerate sufficienti, soprattutto per fronteggiare situazioni di necessità primaria, e noi faremo sicuramente la nostra parte, così come siamo convinti che il Comune si attiverà con il Governo per avere maggiori risorse. Auspichiamo che anche le parti sociali, a partire dai rappresentati degli inquilini, si attivino in tal senso, nel rispetto anche dei proprietari che non devono passare come ‘i cattivi’ di turno, solamente perché fanno valere i loro diritti e chiedono rassicurazioni rispetto al godimento del proprio bene, che, in alcuni casi, rappresenta una rendita che aiuta molte famiglie a non andare in difficoltà”.