Follonica (Grosseto). “Il nuovo piano strutturale di Grosseto allargherà il divario tra la città capoluogo e Follonica e il resto della provincia: 468mila metri quadrati di nuove edificazioni e il recupero, anche per fini residenziali, di vecchi stabili. A tanto ammontano le previsioni future che aumenteranno sensibilmente le dimensioni di Grosseto”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono le liste civiche In movimento per Follonica e Follonica nel Cuore.
“E a Follonica? Niente. Perché il nuovo piano strutturale non prevede alcuna crescita della città né dal punto di vista abitativo, né produttivo – continua la nota -. Il divario tra la prima e la seconda città della provincia sarà destinato ad aumentare ulteriormente e ciò non potrà che produrre ulteriori trasferimenti di persone verso Grosseto e verso le località in cui vi è offerta di abitazioni e insediamenti produttivi a buon mercato. A Follonica l’amministrazione comunale ha previsto un consumo di suolo sostanzialmente pari a zero con la motivazione tecnica che le leggi regionali non consentirebbero nuove abitazioni fuori dall’attuale perimetro urbano. Ma le leggi si possono interpretare ed a prevalere dovrebbe essere la volontà politica. Quando invece la politica si nasconde dietro la tecnica (‘non si può fare perché la Regione non lo consente’) si produce un piano strutturale povero che lascerà la città immutata”.
“E mentre Grosseto ha visto un aumento sensibile dei propri residenti, Follonica (città tra le più anziane della Toscana), salvo un’improbabile inversione di tendenza, corre il rischio di scendere sotto la soglia dei 20mila abitanti – sottolinea il comunicato -. Una soglia che, vista la natura di molti provvedimenti di legge, potrebbe portare alla contrazione della possibilità di attingere finanziamenti pubblici. E’ vero, abbiamo speso nel passato tanto suolo in seconde case, ma dobbiamo farcene una ragione e cercare di qualificare l’attuale patrimonio abitativo stimolando le residenze stabili. Senza la possibilità di ‘farsi una casa’ e trovare lavoro Follonica è destinata e non rinnovarsi e restringersi ulteriormente intorno a un turismo sofferente che, ad oggi, produce occupazione più che altro stagionale e precaria”.
“L’unica costante è che i giovani, terminate le scuole, se ne vanno a cercare fortuna altrove e la città resta inerme anche davanti alla clamorosa crisi industriale dell’area del Casone – termina il comunicato -. Di materiale di cui discutere ce ne sarebbe molto. Fino a qualche anno fa erano i grossetani a venire a Follonica il fine settimana, oggi avviene il contrario. Questo vorrà dire pur qualcosa”.