Home Grosseto Piano strutturale, i 5 Stelle: “Lega succube di Fratelli d’Italia”. Il Carroccio: “Polemiche pretestuose”

Piano strutturale, i 5 Stelle: “Lega succube di Fratelli d’Italia”. Il Carroccio: “Polemiche pretestuose”

Botta e risposta tra Giacomo Gori, Claudio Pacella e

di Redazione
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Grosseto. “La convocazione in pieno agosto, sotto l’ombrellone. Una notifica sul cellulare per informare i consiglieri comunali dell’ultima convocazione della IV commissione dedicata al nascente Piano strutturale dell’urbanistica di Grosseto e, un minuto dopo, anche la convocazione del Consiglio comunale con all’ordine del giorno la sua approvazione: 28 agosto la commissione; 8 settembre il Consiglio”.

A dichiararlo, in un comunicato, è Giacomo Gori, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio comunale di Grosseto.

“Non erano questi i piani, non erano questi gli accordi presi con il presidente della commissione Alfiero Pieraccini in quota Lega. Ma andiamo con ordine – continua Gori -. Durante una seduta di commissione di luglio, venni a conoscenza della volontà da parte dell’assessore Rossi di portare il Piano strutturale in Consiglio entro la fine del mese. Subito presi la parola per manifestare la mia più totale contrarietà a tale scelta che avrebbe pure limitato l’attività dei consiglieri nel presentare emendamenti ad un provvedimento così importante, a causa del poco tempo a disposizione. Fu evidente l’imbarazzo del presidente che avviò immediatamente alcune interlocuzioni con fiunzionari e dirigenti degli uffici, con l’assessore (da remoto), con il segretario generale. A margine della commissione, il presidente venne da me per avvisarmi, sicuro di sé, che era scocciato e che non avrebbe permesso di essere oggetto di contestazioni solo perché Fratelli d’Italia ha fretta di approvare il piano. Disse quindi che l’approvazione sarebbe slittata a fine settembre, ossia un mese di tempo per i consiglieri, al netto del mese di agosto interessato dalle ferie, per preparare e presentare emendamenti.  Sempre poco, a mio avviso, ma potevamo starci”.

“Ebbene, lunedì 28 agosto sarà l’ultimo giorno disponibile per approfondire le conoscenze del Piano strutturale in commissione ed incominciare a pensare agli emendamenti da presentare da parte dei consiglieri comunali. Peccato che il Consiglio comunale sia stato convocato l’otto settembre. Sette, otto giorni lavorativi per impostare un lavoro che non ammette improvvisazione e poca preparazione. Uno smacco, un colpo basso, una vera e propria scorrettezza che danneggia i cittadini, i quali non avranno probabilmente la possibilità di vedere discussi, attraverso i propri rappresentanti, emendamenti al piano più importante che un’amministrazione comunale sia tenuta ad approvare – sottolinea Gori. I vertici della Lega locale non hanno più nulla da dire? A luglio erano d’accordo nel dare più tempo alla città per assimilare e proporre correttivi e miglioramenti. Avviare l’iter di approvazione a luglio inoltrato,in piena estate e concluderlo il 28 agosto, significa voler dare tempo alla città? Non prendiamoci in giro. Si è voluto mettere in difficoltà le opposizioni. Si è voluto evitare che arrivassero emendamenti ben strutturati. Una scelta cautelativa e conservatrice da parte della maggioranza. Mentre scrivo, sto passando gli ultimi giorni di ferie, peraltro organizzati anche in funzione di quanto promesso dal presidente della commissione Pieraccini, ossia che saremmo andati a fine settembre, affermazione ripetuta in più occasioni e che avrebbe avuto un senso, contrariamente a ciò che invece sta accadendo”.

“Non è stata convocata neppure una conferenza dei capigruppo preliminare per condividere l’andamento dei lavori. E questo la dice lunga su chi comanda: Fabrizio Rossi, Fratelli d’Italia. La lega soccombe. La Lega esegue gli ordini. La Lega è subalterna a Fratelli d’Italia. Quando c’è da decidere davvero, quando i temi sono importanti, il partito di Salvini si piega al volere del partito della Meloni, anche nei territori – termina la nota -.  E gli interessi dei cittadini non interessano più a nessuno”.

La replica della Lega

“Pieno sostegno all’azione del presidente della quarta commissione Alfiero Pieraccini. Riteniamo le polemiche del capogruppo del Movimento Cinque Stelle Gori pretestuose“.

Così il segretario provinciale della Lega, Claudio Pacella, e il capogruppo e segretario- intercomunale del partito, Alessandro Bragaglia, sulla polemica aperta dall’esponente pentastellato sui tempi di adozione del piano strutturale.

“Il presidente Pieraccini – sostengono Pacella e Bragaglia – ha ben ricordato a Gori come gli atti siano stati messi nella disponibilità dei consiglieri per un mese e mezzo, un tempo più che sufficiente per studiarli ed eventualmente confrontarsi con soggetti tecnici, oltre al fatto che la commissione è stata convocata più volte non facendo mai mancare occasioni di confronto tra le diverse visioni. Come Lega siamo stati i primi a sostenere che si dovesse spostare il passaggio in Consiglio comunale al periodo successivo all’estate, anche per permettere un miglior dialogo e confronto con i cittadini e con gli imprenditori a fronte di quelle che saranno le novità. Dare tempo, però, non vuol dire rinviare ‘sine die’ uno strumento che è necessario per la pianificazione e lo sviluppo del territorio dei prossimi anni, oltre che molto atteso. Come ha ben detto il presidente Pieraccini, inoltre, a dettare i tempi e i modi dell’iter decisionale spetta alla maggioranza, chiamata a governare il Comune”.

Pacella e Bragaglia respingono al mittente anche le accuse sui rapporti della Lega con Fratelli d’Italia. “Il centrodestra – sostengono -, a differenza dell’opposizione, è compatto ed unito dal Governo nazionale a quello locale. In questi anni a turno ognuno dei tre partiti ha svolto il ruolo di ‘locomotiva’ perché maggioritario all’interno dell’alleanza, senza mai fare mancare il confronto interno. È accaduto ai tempi di Forza Italia, della Lega e adesso di Fratelli d’Italia. Tra il presidente Pieraccini e l’assessore Rossi c’è un confronto continuo nell’interesse dei grossetani e del territorio, così come ai tavoli politici ogni componente porta la sua visione, con le differenze che ci possono essere, ma trovando sempre la giusta sintesi. Se questa nostra compattezza e volontà di collaborazione che ci contraddistingue, secondo Gori, è un elemento negativo, o sintomo di debolezza, allora comprendiamo bene perché l’opposizione resterà opposizione anche nel futuro, che invece per la maggioranza sarà ancora florido”.

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