Grosseto. Daniele Gasperi sarà il coordinatore della segreteria provinciale del Pci di Grosseto ed affiancherà il segretario provinciale Luciano Fedeli, il cui impegno è stato aggravato dall’ingresso nella segreteria regionale e nei dipartimenti regionale e nazionale che si occupano di sanità.
A Gasperi, al quale è andata la fiducia di tutta la segreteria provinciale, vanno, oltre al coordinamento, anche importanti settori che riguardano il welfare, l’organizzazione e i rapporti con le tre aree che fanno riferimento alla federazione di Grosseto: area sud e amiatina, area grossetana e area Colline Metallifere.
“Nell’ambito della segreteria provinciale questa è solo una prima riorganizzazione a cui seguiranno altre novità in merito alla distribuzione di ulteriori incarichi che riguardano lo sviluppo economico, il lavoro, l’ambiente, l’istruzione e la cultura, che saranno stabiliti dopo una condivisione a livello provinciale con gli altri componenti della segreteria. Un’operazione necessaria – afferma Fedeli – per andare a rendere meno gravoso l’impegno politico che per tutti i dirigenti del Pci ad ogni livello è complesso per la mancanza di risorse economiche e strumentali e viene svolto a titolo completamente gratuito. Continuiamo il nostro percorso di ricostruzione di un’alternativa vera a sinistra che riporti la discussione sui temi reali, come sanità, lavoro, ambiente, scuola, welfare, che toccano nel vivo i cittadini e che vedono sempre più distante una politica preoccupata a rincorrere posti di potere, non ascolta più i bisogni dei cittadini e tende a creare monopoli di gestione del consenso facendo leva sulle crisi economica e di valori ormai abbandonati da anni. Ci prepariamo per questo alle prossime amministrative smarcandoci da formule di ripartizione di potere e aperti ad un confronto diretto con i cittadini, sostenendo ed evidenziando quelle criticità sulle quali da anni stiamo lavorando e costituiscono parti fondamentali per la costruzione di una società più civile, equa in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini per contrastare quella pericolosa deriva politica che si occupa più di profitti che di diritti”.
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