Home Grosseto Utero in affitto, la Lega: “Molte certezze nel Pd stanno venendo meno”

Utero in affitto, la Lega: “Molte certezze nel Pd stanno venendo meno”

Pacella e Bragaglia: "In Consiglio comunale hanno sempre parlato di diritto e mai di etica e morale”

di Redazione
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Grosseto. “Ciò che la legge non considera ancora reato, non per forza è etico, per questo a parte il nascondersi del Pd dietro alla legge, come avvenuto nell’ultimo cCnsiglio comunale, ci piacerebbe capire se tutte le anime del partito siano realmente contro il considerare reato universale l’utero in affitto”.

Così il segretario provinciale della Lega, Claudio Pacella, ed il segretario intercomunale di Grosseto Alessandro Bragaglia, capogruppo nell’assise del capoluogo, commentano l’approvazione in commissione parlamentare della dichiarazione di reato universale dell’utero in affitto.

“Ci pare che nel Pd alcune certezze ideologiche, che qualcuno sicuramente nutre, stiano cedendo – affermano Pacella e Bragaglia -, visto che abbiamo letto con interesse le parole dell’ex candidato democratico a governatore del Lazio Alessio D’Amato che ha firmato la petizione contro la maternità surrogata e crediamo proprio che non sarà l’unico. Ci piacerebbe sapere infatti la posizione del mondo cattolico del partito che cosa ne pensa, o che cosa ne pensano la consigliera regionale Spadi o l’assessore Marras, pronto a fare la morale su via Almirante, ma assolutamente silenzioso rispetto ad una questione etica di questa portata”.

E ce n’è per i consiglieri di minoranza a Grosseto. “Durante la discussione dei due ordini del giorno – sostengono Pacella e Bragaglia nessuno dalla minoranza ha tirato fuori la questione etica e morale, ma si sono trincerati dietro alla legge e all’assenza di un reato per dire di no. In pratica i classici ‘due pesi e due misure’ del centrosinistra che la mette sul piano etico su via Almirante, anche lì la legge permette l’intitolazione come già avvenuto in altre realtà, buttandola sulla morale, salvo poi nascondersi dietro quella norma che ancora non c’è, ma che presto ci sarà e su cui i loro ‘capi’, forse non seguiti o almeno non da tutti, sono pronti alla battaglia, ma non considerando gli aspetti etici, cioè quelli che vedono affittare il proprio corpo in cambio di denaro, che la vicenda porta con sé. Per questo noi plaudiamo al percorso avviato in Parlamento e che siamo certi si concluderà con la dichiarazione della maternità surrogata, o utero in affitto, che è meno ‘politically correct’, ma sicuramente più efficace nella comprensione, come reato universale”.

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