Grosseto. «Esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione della mozione sulla famiglia. Sia come politici, ma soprattutto come credenti. Crediamo che il Comune di Grosseto, riconoscendo alla famiglia quel ruolo cosi fondamentale che assolve ogni giorno, abbia deliberato un atto politico importante. Quando la politica unisce maggioranza e minoranza e lavora per i cittadini, è una buona politica. Come diceva Paolo VI, rappresenta la più alta forma di carità».
Questo il punto di vista di Amedeo Gabbrielli e Rita Bernardini, consiglieri comunali rispettivamente di Forza Italia e del gruppo misto di minoranza. Nella mozione si chiedeva un tavolo che studiasse ed analizzasse il modello delle famiglie grossetane ed eventuali soluzioni per migliorare il loro benessere; conciliare per i genitori il rapporto tra mondo del lavoro e famiglia per contrastare la forte denatalità e correggere l’Isee con un quoziente familiare, già utilizzato in molte città per rendere efficacia e più giusta la politica economica e sociale del comune.
Secondo Gabbrielli e Bernardini l’Isee deve essere corretto in quanto: non misura effettivamente il reddito disponibile familiare (vengono considerate come ricchezza anche le tasse pagate); non misura effettivamente il patrimonio disponibile; non è una fotografia aggiornata, in quanto l’Isse 2022 fa riferimento all’anno 2020; non tiene conto in modo adeguato dei carichi familiari, il risultato è che i figli successivi al primo vengono sempre più penalizzati. Infine, un paragone con un’altra realtà europea vicina al nostro Paese: per il mantenimento di un unico figlio, si riconosce in Italia lo 0,47% del reddito, mentre in Francia è lo 0,50%. Per le famiglie con tre figli in Italia si riconosce lo 0,30% del reddito, in Francia la percentuale sale all’1%.
«Sono tutte considerazioni e dati – concludono Gabbrielli e Bernardini – che spingono verso una correzione dell’Isee. Una misura necessaria per adeguare a migliorare il benessere dei nuclei familiari».