“Il castello di Monteregio è un bene di grande valore che la storia ci ha consegnato, un tempo sede di uno dei primi ospedali aperti in Toscana e che ha funzionato come tale sino all’inizio degli anni ’70 dello scorso secolo, ha ospitato anziani e bisognosi sino al 1999 quale sede dell’Istituto Falusi, poi trasferito in via Pizzetti. Oggi questo bene rischia di morire grazie all’indifferenza delle istituzioni“.
A dichiararlo, in un comunicato, sono Daniele Brogi, consigliere comunale della Lega di Massa Marittima, Fiorenzo Borelli, consigliere comunale di Massa Comune, Daniele Gasperi, segretario del Pci di Massa Marittima, Filippo Rinaldi, referente di Fratelli d’Italia a Massa Marittima, Paolo Bicicchi, di Italia Viva, Fabrizio Ferrari, di Azione.
“L’immobile, per un’assurda norma, è stato regalato all’Azienda sanitaria che, dopo il trasferimento dell’ospedale e del Falusi, lo ha messo in vendita e iscritto come posta nel proprio bilancio – continua la nota -. Questa situazione perdura da anni e serve anche come elemento di riequilibrio proprio dei conti annuali dell’azienda, insieme alla palazzina dell’ex dispensario e alla sede dell’ex Inam in via Risorgimento. Tutti edifici vuoti o semivuoti come l’ex Inam, lasciati a marcire nel tempo. Sul Monteregio il totale abbandono per oltre un ventennio sta logorando la struttura. Già nel 2007 fu oggetto di primi dissesti interni che videro l’impegno dell’azienda in lavori di rifacimento del tetto e di alcune parti interne crollate, con un costo di circa 200mila euro. Da allora sono passati quindici anni e, sebbene l’azienda abbia dichiarato di effettuare sopralluoghi e verifiche, la situazione potrebbe essere ulteriormente degenerata e preoccupano anche le avvisaglie di alcuni cittadini che parlano di movimenti e ciotoli che cadono dal poggio dove è ubicato”.
“Non sono mancate le promesse: la prima è stata appunto quella politica contenuta nel programma di mandato di Giuntini del 2014, dove il castello veniva messo tra le priorità da risolvere – sottolinea il comunicato –. Nel 2021 sembrava pronto un mega investimento con un utilizzo per fini turistici, con addirittura la presenza di figure internazionali come Cannavacciuolo. Il tutto sostenuto da dichiarazioni di soggetti istituzionali come Marras e lo stesso sindaco. Il risultato: solo chiacchiere da bar senza nessun fondamento. Un immobilismo senza precedenti vede una struttura importante come il Monteregio dimenticata da un quarto di secolo e nessuna soluzione concreta per il recupero dell’immobile sembra prospettarsi, nessun progetto presentato sul Pnrr per concorrere a trovare almeno i soldi per un recupero. Un’idea inserita nel programma elettorale del 2019 e condivisa oggi con le altre forze politiche è stata quella di non vendere, ma dare l’immobile, secondo la destinazione d’uso prevista dalle norme urbanistiche, ad un soggetto economicamente in grado di effettuare il recupero per poi affidarglielo per un periodo sufficientemente lungo, stabilendo una sorta di accisa a lungo termine. In alternativa si dovrebbero invece cercare finanziamenti pubblici per gli interventi di manutenzione straordinaria e poi cercare sul mercato chi ha capacità imprenditoriali in grado di gestire le attività“.
“In ambo due le ipotesi una cosa è certa: si deve uscire dallo stallo di questi anni, muoversi e cercare partner affidabili. Se si continua a non fare nulla, a fare ponteggi, interventi tampone, oltre a spendere tante risorse, si rischia di vedere il collasso di un’altra struttura per poi il giorno dopo piangersi addosso e dare la colpa ad eventi meteo, sfortuna o altre banali scuse, come avvenuto per le mura. Non si deve neppure scaricare tutto sulla Asl, che ha le responsabilità formali essendo proprietaria, perché le responsabilità morali e storiche che hanno una rilevanza forse maggiore sono di chi ci governa che promette, come ha fatto dal 2014 – termina il comunicato -, ma non concretizza”.