“Il crollo di alcune decine di metri delle Mura medievali di Massa Marittima rimettono al centro del dibattito la delicatezza dei nostri beni culturali e, soprattutto, la necessità della conservazione dei nostri borghi. Già nella scorsa campagna elettorale ne denunciavo la precarietà, l’evento della scorsa notte pone nuovamente un problema su cui la Regione, gli enti locali ed il Ministero devono al più presto porre rimedio”.
Così il consigliere della Lega Andrea Ulmi dopo l’evento che ha visto crollare un tratto dell’antico manufatto della Città del Balestro.
“Quanto accaduto a Massa Marittima purtroppo non ci sorprende, potremmo dire che era quasi annunciato – sostiene Ulmi -. Negli ultimi mesi più volte il capogruppo Lega in consiglio comunale Daniele Brogi aveva posto la questione all’attenzione del sindaco Giuntini e solo una settimana fa aveva denunciato come l’armatura in legno che sosteneva le Mura fosse ormai talmente precaria da farne temere un repentino cedimento. Il sindaco aveva annunciato un imminente inizio dei lavori di restauro, ma perché si è arrivati così a ridosso del crollo che, poi, puntualmente, si è verificato? Perché non si è intervenuti prima? Di chi sono le responsabilità? Questa è la prima cosa da appurare, oltre ad individuare al più presto le risorse per un intervento”.
Ulmi ricorda come quello di Massa Marittima non sia un caso isolato e come ci siano beni a serio rischio in tutta la regione, compresa la provincia di Grosseto.
“Purtroppo non si tratta di un caso isolato – sostiene il consigliere della Lega –, già nel passato si erano verificati eventi di questo tipo in altre località e altre situazioni di rischio sono ben note. Per questo occorre un piano strategico, di monitoraggio e di intervento che parta dal Ministero, che coinvolga le Regioni e gli enti locali. Oggi siamo a rammaricarci del crollo delle Mura di Massa Marittima, ma anche pensando a ciò che avrebbe potuto essere se il cedimento non fosse accaduto nella notte, ma fosse avvenuto durante il mercato che si svolge in prossimità del tratto danneggiato. Possiamo dire che si è rischiata una tragedia. Per questo non possiamo perdere altro tempo”.