“Ho avuto rassicurazioni dagli uffici dell’assessorato regionale alle infrastrutture che Rfi nelle prossime settimane è pronta ad intervenire per ripristinare il tratto ferroviario Grosseto-Siena. Mi è stato anche riferito che le voci di un’eventuale dismissione del tratto ferroviario, a seguito della terza interruzione nel giro di una decina di anni, sono infondate“.
Così il consigliere regionale della Lega Andrea Ulmi, dopo la notizia della sostituzione dei treni con gli autobus a causa dei danneggiamenti dovuti al maltempo sul tratto della ferrovia tra Monte Antico e Buonconvento.
“I tempi tecnici per il ripristino – afferma Ulmi – non saranno brevissimi, si parla di primavera come data di conclusione dei lavori. Fino a quel momento i disagi purtroppo ci saranno. Per quanto riguarda gli autobus, ne sarà inserito, già da domani, uno sulla tratta che va da Orbetello a Grosseto, con fermata intermedia alla stazione di Albinia, con partenza alle 6.20 dalla cittadina lagunare, sosta nella frazione alle 6,35 ed arrivo nel capoluogo alle 7,10. Questo dovrebbe permettere ai pendolari di non perdere le coincidenze dovute alla soppressione del servizio su rotaia“.
Ulmi ritiene che da questo nuovo disagio vada però ripensato il servizio sulla ferrovia Grosseto-Siena-Firenze.
“Se si vuole davvero spostare una parte consistente del pendolarismo su questa linea ferroviaria – sostiene il consigliere della Lega –, dobbiamo pensare ad un servizio rapido tra i due capoluoghi di provincia e quello toscano, magari limitando il numero delle fermate intermedie in talune corse. Mi risulta anche che la linea abbia numerosi tratti con limite di velocità dovuti ai passaggi a livello privati, quelli cioè previsti laddove la ferrovia attraversa una stessa proprietà. Ciò provoca quei rallentamenti che incidono sul tempo di percorrenza. Mi sono informato e gli attraversamenti sarebbero già stati dotati da Rfi di un sistema tecnologico che permette di controllarli da remoto, ma ad oggi questo non è stato ancora attivato. E’ dunque necessario porre rimedio rapidamente alla problematica, così come tra Regione ed enti locali si dovrebbe ragionare su una valorizzazione della ferrovia anche in termini turistici, perché il rischio è che, se i volumi di traffico resteranno bassi, qualcuno prima o poi decida di chiuderla. Ci siamo andati vicini nel passato e vorremmo evitarlo per il futuro”.