Home Amiata Il Pd: “Termosifoni e luminarie spenti, scuole fredde e paese triste”

Il Pd: “Termosifoni e luminarie spenti, scuole fredde e paese triste”

di Redazione
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“Novembre si è concluso con la brutta pagina della Festa della Toscana: i bambini delle scuole elementari lasciati soli in una sala consiliare vuota, accolti tardivamente da sindaco e assessore dopo ripetuti richiami delle maestre, tra la tristezza degli alunni e la delusione dei genitori accorsi per l’occasione, l’opposizione silenziata su Facebook. Dicembre si apre con scuole al freddo e il paese senza addobbi”.

A dichiararlo, in un comunicato, sono Federico Badini, segretario del Pd di Castel del Piano, e il direttivo dell’Unione comunale del Pd del paese amiatino.

“Dalla scuola materna e da Montenero d’Orcia ci sono arrivate segnalazioni di problemi alle caldaie, bambini lasciati a fare lezione o a mangiare al freddo: 14,15,16 gradi – continua la nota -. Sarebbe perfetto fosse estate, ma all’inizio dell’inverno lasciare i bambini, le maestre e il personale Ata in queste condizioni è grave. Che si tratti di errori o di incidenti poco importa: ci si è dovuti arrangiare con termoconvettori o andando a prendere prima i bambini, con disagi per tutti.  A questo si aggiunge la scelta del (vice)sindaco Giglioni, padrone incontrastato del palazzo comunale, di presentarsi alle scuole elementari del capoluogo pretendendo che i bambini venissero fatti uscire sotto la pensilina all’entrata principale, andando contro la decisione presa dal consiglio d’istituto. Una scena che denota arroganza e mancanza di rispetto”.

“Se i bambini soffrono il freddo all’interno delle nostre scuole, non sarà certo il Natale pensato dall’amministrazione a riscaldarli – sottolinea il comunicato -. In nome del risparmio, il numero di luminarie sarà praticamente pari a zero e questo sarebbe più che positivo se, come successo in altri comuni, si fosse pensato di creare altri tipi di addobbi con le pro loco, le contrade, le altre associazioni del paese. Nulla di tutto questo. Forse l’amministrazione comunale non si rende conto che così si fa mancare un importante sostegno all’economia locale, ai negozi del paese e a chi li apre, di sicuro poco felice di questa scelta e di non essere stato coinvolto in un programma alternativo”.

“Per dare una mano a risolvere la situazione, proponiamo all’amministrazione di lanciare una raccolta di idee per addobbi alternativi, coinvolgendo le realtà che tengono vivo il paese e le frazioni e che non vanno lasciate sole – termina la nota -. Proviamo a portare un po’ di calore e di luce in una Castel del Piano sempre più triste e vuota”.

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