“Continueremo a tutelare le centinaia di lavoratori ed il territorio, con noi in Parlamento non troveranno spazio i politici che delegittimano la scienza e impoveriscono la crescita socio occupazionale della provincia“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Giacomo Termine, segretario provinciale del Partito democratico.
“Il polo industriale del Casone è strategico per tutta la provincia, da solo rappresenta, infatti, il 30% del Pil provinciale e garantisce 25 milioni di euro di stipendi tutto l’anno – continua la nota -. Da Venator dipende un terzo del fatturato della vicina Nuova Solmine. Inoltre, l’azienda contribuisce alle progettualità di Iren, da poco arrivata sul territorio per realizzare un nuovo impianto di riciclo. Questi processi produttivi sono tutti interconnessi tra loro e un eventuale stop provocherebbe un effetto domino. Il Partito Democratico è consapevole e impegnato per difendere il lavoro, le famiglie interessate, lo sviluppo locale. Nell’incontro con i sindacati e con i lavoratori di Venator abbiamo riconfermato questo nostro dovere e il compito affidato a Marco Simiani ed Enrico Rossi, candidati rispettivamente alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica“.
“E non saranno soltanto i deputati e senatori a farlo. Tutta la rete di amministratori, a partire dalla Regione Toscana con Leonardo Marras, la Provincia con Francesco Limatola e i sindaci ed amministratori dell’area nord, saranno insieme al partito per sostenere con fermezza una ricchezza fatta di professionalità e socialità – prosegue il comunicato -. Lo stoccaggio del gesso rosso si può risolvere seguendo un percorso di trasparenza e responsabilità, senza allarmismi o provocatorie iniziative demagogiche. Venator è una realtà d’impresa importante che non deve contrarre la sua attività, ma rilanciare gli investimenti concretizzando, da un lato, la diminuzione degli scarti di lavorazione, dall’altro, suggerendo soluzioni di medio e lungo periodo con una visione di prospettiva“.
“Tre, infatti, sono i momenti fondamentali da gestire da parte dell’azienda:
- a breve termine deve essere subito individuata un’area dove costruire una discarica interna per il gesso;
- a medio/lungo termine, destinazione del gesso rosso a riutilizzo in nuovi processi produttivi di economia circolare, oltre definire le condizioni necessarie per l’utilizzo di un sito da trasformare in discarica per smaltire il gesso rosso residuo;
- investimenti e politiche di sviluppo industriale nel territorio delle colline metallifere.
È evidente che il futuro dell’area industriale passa da un nuovo protocollo che impegni l’azienda a diminuire le quantità di gesso da smaltire e che il gesso non riutilizzato nel ciclo produttivo possa essere trattato solo come rifiuto speciale non pericoloso – termina il comunicato -. Il Pd c’è con tutta la sua forza e disponibilità”.