Home GrossetoPolitica Grosseto Verso le politiche, Tanti: “Rivedere e armonizzare rimborsi per pubblica assistenza”

Verso le politiche, Tanti: “Rivedere e armonizzare rimborsi per pubblica assistenza”

di Redazione
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La Toscana è una delle peggiori regioni del centronord per il calcolo dei rimborsi riconosciuto alle pubbliche assistenze“.

A dichiararlo è Lucia Tanti, capolista di Noi Moderati, i centristi di centrodestra, nel collegio plurinominale di Arezzo, Siena, Grosseto e Livorno alle prossime elezioni politiche.

“I rimborsi, infatti, eccezion fatta che per gli adeguamenti Istat, sono fermi ai calcoli fatti nel 2008/2010: si tratta di 36 centesimi a chilometri, una cifra che potrebbe essere adatta per una vecchia Panda, non certo per un’ambulanza, e 17 euro ad uscita – spiega Lucia Tanti. A questa inadeguatezza si è aggiunta l’emergenza sanitaria nazionale ed un conseguente ridimensionamento del numero dei volontari, poi è arrivata la guerra in Ucraina che ha portato il costo del carburante e delle utenze alle stelle. Il sistema rischia il collasso sia per l’emergenza-urgenza sia per il trasporto sociale che riguarda disabili, malati oncologici, dializzati e molte altre persone in grave disagio di salute. Il rischio dietro l’angolo è evidente: per garantire il servizio di emergenza urgenza, che rischia però di essere sempre più fragile specialmente nei territori marginali ed insulari, cioè la presenza di autoambulanze in caso di gravi incidenti o fatti acuti, si smobiliterà piano piano il servizio del trasporto sociale a sostegno di cittadini in difficoltà e così ancora una volta cittadini e Comuni saranno sempre più soli”.

“E’ quindi necessario dare una sterzata brusca mettendo insieme Stato, Regioni, Comuni, che stanno già cercando di fare fronte con le loro risorse, ma che rischiano di non farcela, le pubbliche assistenze e il mondo del volontariato, al quale troppo si è chiesto gravandolo di responsabilità esorbitanti – termina Lucia Tanti -. Ai volontari dobbiamo certo dire ‘grazie’ e la loro presenza è e sarà fondamentale, ma nessuno può pensare che il sistema pubblico si regga su di loro perché questo uno stato forte non lo può permettere”.

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