“L’agricoltura è da sempre il settore strategico della Maremma, quello per cui questa terra è storicamente vocata”.
A dichiararlo è Marco Simiani, candidato del Pd alla Camera dei Deputati nel collegio Toscana 2, che comprende Arezzo, Siena, Grosseto e Livorno.
“Il mio impegno è quello di fare di tutto affinché le aziende possano adeguarsi in tempi rapidi alla Pac 2023/2027, l’insieme di politiche europee volte a sostenere e tutelare gli agricoltori – spiega Simiani -. La Pac si baserà su dieci obiettivi chiave che, incentrati su aspetti sociali, ambientali ed economici, costituiranno la base su cui i Paesi dell’Unione Europea elaboreranno i loro piani strategici. Tra i punti fondamentali sui quali si concentrerà il mio sforzo politico ci sono: reddito equo per gli agricoltori; il contrasto ai cambiamenti climatici; la transizione verso un’agricoltura a minimo impatto ambientale che ricorra alla chimica solo in casi di estrema necessità”.
“Analizziamo le proposte: il reddito equo agli agricoltori si può ottenere sia attraverso la multifunzionalità delle aziende agricole, che possono così essere aperte a più lavorazioni e più vocazioni, sia attraverso un processo di trasformazione delle materie prime e dei prodotti, che deve restare il più possibile nel territorio e quindi avere ricadute dirette sull’azienda stessa – continua Simiani -. Tutto questo può essere tradotto con un dinamismo delle aziende nel diversificare maggiormente le loro produzioni, considerata anche la delicatezza della questione climatica che può mettere in ginocchio imprese monocolturali. Dinamismo poi ha per declinazione anche la dotazione di strumenti tecnologici e una formazione continua per essere sempre in grado di utilizzare al meglio le risorse e interpretare l’andamento del mercato. Il secondo cardine riguarda i cambiamenti climatici, oggetto di discussione su tutti i tavoli attuali: la tutela ambientale va portata avanti considerando l’agricoltore come ‘guardiano’ del territorio che, attraverso le sue buone pratiche, monitora e salvaguarda. Infine c’è la questione di proteggere la qualità dell’alimentazione e della salute attraverso una transizione sempre più spinta dell’agricoltura tradizionale verso quella a minimo impatto ambientale, che ha come conseguenza una fortissima riduzione, se non addirittura azzeramento, delle molecole di sintesi. A questo va aggiunta la tutela e la difesa della biodiversità vegetale e animale che dobbiamo ritenere un patrimonio del settore“.
“Questi cambiamenti che la Pac individua sono già praticati nella straordinaria terra di Maremma, ma il compito della politica e mio personale è quello di velocizzare questi adeguamenti e di continuare a potenziare con investimenti il settore agroindustriale e agroalimentare in quanto valore aggiunto – termina Simiani -. Io ci sono!“.