“Fa parlare molto la piscina di Massa Marittima, ormai ferma da tempo, e in molti si lamentano per avere una struttura e non poterla utilizzare“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Daniele Gasperi, del Pci delle Colline Metallifere.
“È l’ ennesimo dilemma e i dilemmi sembrano ormai prassi nel nostro comune e su tutto il territorio – continua la nota -. La piscina di Massa Marittima ormai è un’immobile fermo e dormiente da molto tempo, prima per il Covid, poi per lavori di manutenzione straordinaria, per i quali era stato presentato un progetto per il riscaldamento e altri lavori per renderla idonea che, finiti, come dichiarato da Giovannetti, assessore e vicesindaco, e passata l’emergenza covid, facevano sembrare e annunciare l’imminente apertura, sulla quale invece non si hanno più notizie in merito. Non resta che aspettare i prossimi mesi e poi chissà se la piscina riaprirà o se magari andiamo verso una definitiva chiusura”.
“Quella struttura ha molte criticità, connesse ad errori di progettazione ed esecuzione dei lavori e legate alla coibentazione e alla costruzione della vasca, che sono elementi che fanno salire ulteriormente i costi di gestione già rilevanti in condizioni ottimali e che mettono chi ne è proprietario o gestisce in condizioni di non chiudere mai in attivo – spiega Gasperi -. Il fatto che l’amministrazione comunale abbia accettato a suo tempo il trasferimento della struttura che veniva gestita dalla Provincia di Grosseto, mette il Comune in grandi difficoltà per garantirne il funzionamento, visti anche i consistenti aumenti di gas ed elettricità che mettono in ginocchio anche attività che sono più consolidate e redditizie. La piscina era e doveva restare della Provincia che, come ente sovraordinato, sarebbe stato in grado di dare maggiori garanzie per il suo funzionamento, come fa per altre strutture sportive“.
“L’unica soluzione che si può prospettare è quella di legare l’attività anche alla fruizione di comuni della zona e a specifiche attività motorie legati a riabilitazione e a soggetti svantaggiati. che potrebbero sommarsi alla numerosa utenza già presente e che preme, come dimostrano i commenti sui social – termina la nota –. Una struttura che aspetta risposte per il futuro come l’utenza e la cittadinanza, sperando che non si debba passare ad una prolungata o definitiva chiusura, che farebbe solo aumentare il cimitero degli immobili abbandonati presenti nella nostra città”.