“Quando il cittadino chiama la Maremma risponde. E anche questa volta la risposta non si è fatta attendere. Sebbene sia passato poco più di un mese da quando un vasto incendio ha messo in ginocchio due intere comunità distruggendo fienili, colture e pascoli nelle zone rurali di Cinigiano e Scansano, la macchina della solidarietà, che già all’indomani della conta dei danni si era messa immediatamente in moto, di fatto non si è mai fermata”.
A dichiararlo, in un comunicato, è il senatore orbetellano di Forza Italia, Roberto Berardi, candidato alla Camera dei Deputati nel collegio plurinominale Toscana P02.
“Anzi, la conclusione della stagione estiva ha permesso a molte persone di ritrovarsi e di pensare a come offrire supporto concreto a chi, dalla tragedia dell’incendio, ha perso molto o tutto – continua Berardi -. Ieri è stata la volta della straordinaria iniziativa promossa dalle squadre di cacciatori di Campagnatico, Marrucheti, Ciaia, Fedaini, Migliorini e Montorsaio che, senza pensarci due volte, hanno organizzato una cena per la raccolta di fondi da destinare alla rimessa in ripristino delle attività colpite dall’immane calamità. Oltre settecento persone hanno occupato le lunghe tavolate dell’area di Poggionovo: una risposta straordinaria che dimostra ancora una volta la bontà d’animo della gente di Maremma, permeata da quel forte spirito di solidarietà grazie al quale chiunque, nessuno escluso, è ben cosciente che non sarà mai solo qualora dovesse trovarsi ad affrontare avversità come queste“.
“Per questo vorrei esprimere il mio più sincero e profondo ringraziamento a tutti coloro che si sono spesi per consentire all’evento di raggiungere il successo sperato – sottolinea Berardi –. Cacciatori in primis, la cui funzione di controllo e di presidio territoriale è quanto mai importante, soprattutto per un’area vasta ed eterogenea come la nostra e che, di fronte a tragedie di questo tipo, non fa che mostrare la sua estrema vulnerabilità. Preciso dovere della politica sarà quello di creare condizioni di sicurezza che, sia in fase di prevenzione che in quella di intervento, possano generare un forte effetto deterrenza affinché fatti simili, le cui conseguenze non fanno che creare un danno diffuso ed ingente, non debbano più accadere. Se da una parte la siccità contribuisce ad indebolire la fibra difensiva delle zone rurali e boschive, dall’altra una legislazione ancora carente in materia non consente alle amministrazioni locali di dotarsi degli strumenti di controllo necessari a generare una protezione diffusa dei territori posti sotto la loro tutela e giurisdizione”.
“Gli incendi, sia di origine naturale che di natura dolosa, sono purtroppo una piaga che negli ultimi anni ha conosciuto una preoccupante recrudescenza. Basti pensare che nell’estate appena trascorsa in Europa sono andati in fumo ben 600.000 ettari. Lasciare che ciò accada senza sviluppare adeguate contromisure ci pone in una condizione di pericolosa sudditanza di fronte a situazioni che, se non saremo in grado di contrastare, dovremo accettare con rassegnato fatalismo. Il rispetto della natura e della terra come fonte primaria di sostentamento umano richiede un ben diverso approccio, che permetta di per passare da una politica dell’emergenza ad un attento programma di prevenzione e di governo dei processi di degrado – termina Berardi -. Solo così, accompagnando il processo di messa in sicurezza del territorio Interventi ad strutturali per la manutenzione e il potenziamento del sistema idrico integrato potremo uscire da questa preoccupante cronicità e restituire alla terra il valore che merita”.