“Il grido d’allarme per la carenza di personale nella sanità pubblica è sempre più forte e non arriva solo da parte di Fratelli d’Italia, ma anche dai lavoratori e dalle forze sindacali, che in più di un’occasione hanno denunciato assieme a noi il forte disagio con il quale giornalmente si trova ad operare tutto il personale sanitario, e non solo, dell’Asl Toscana sud est“: questa l’ennesima denuncia di Fabrizio Rossi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Toscana.
“Il problema a questo punto è solo politico – attacca il coordinatore regionale –. La Asl Toscana sud est, almeno a quanto ci risulta, avrebbe già dallo scorso mese di luglio presentato ad Estar, l’Ente regionale di supporto tecnico amministrativo che gestisce le assunzioni di personale nella sanità per conto della Regione Toscana, un piano per nuove assunzioni. L’Estar, che avrebbe dovuto nell’immediato espletare i bandi per l’assunzione di nuovo personale sanitario, ad oggi, almeno stando a fonti sindacali, nulla ancora di concreto avrebbe fatto e nessuna delibera in merito sembrerebbe ancora predisposta“.
“E’ una vergogna – rincara la dose Fabrizio Rossi – trattare il personale sanitario, i cosiddetti ‘nostri eroi’ della prima fase covid, in questo modo. Medici, infermieri, operatori socio sanitari e tecnici che, pur essendo ridotti allo stremo per turni massacranti e ferie non godute, per puro senso di responsabilità sono ancora al pezzo per servire pazienti e turisti che invadono i nostri pronto soccorso e strutture sanitarie di pronto intervento e non solo, costretti a continui rientri, pur di mandare avanti una sanità pubblica regionale che, per colpa di chi la dirige da oltre venti anni, è stata ridotta allo sfascio“.
“La famosa Regione – commenta Rossi –, con a capo l’assessore Bezzini, l’unico modo che ha trovato per arginare questa vergognosa situazione è stato quello di attivare, oltre ai forzosi rientri di personale, l’operosa retribuzione aggiuntiva da corrispondere al personale sanitario. Retribuzione che prevede, tra l’altro, dei costi orari molto elevati, che gravano sulle tasche di tutti i contribuenti toscani e che comunque non danno garanzie di efficienza sul servizio reso, nè tantomeno al personale sanitario che, già stressato da turni massacranti, si ritrova ancora a lavorare, senza usufruire di un adeguato riposo“.
“Forse, e sottolineo forse, visto che siamo alla vigilia di una tornata elettorale molto importante, come quella delle prossime elezioni del 25 settembre per il rinnovo del Parlamento italiano, la rossa Regione Toscana, attraverso i suoi uomini del Pd e della sinistra che la governa da sempre, si attiveranno con le solite promesse da marinaio per racimolare voti. Ma non hanno fatto i conti con i tanti cittadini toscani e i lavoratori del comparto della sanità toscana, che adesso sono davvero stanchi delle innumerevoli promesse non mantenute e aspettano solo una cosa: quella di andare al voto per finalmente voltare pagina politica e dare dignità non solo a province come quella di Grosseto o Siena, che ricadono nella sud est, ma a una regione e all’intero Paese”, conclude Fabrizio Rossi.