Home Grosseto Sicurezza, Pizzuti e Gabbrielli: “Potenziare collaborazione tra Comune e forze dell’ordine”

Sicurezza, Pizzuti e Gabbrielli: “Potenziare collaborazione tra Comune e forze dell’ordine”

di Redazione
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“È sempre utile ragionare del diffuso disagio vissuto dai nostri giovani e cosa fare per aiutarli poiché questo disagio si può esprimere con episodi contrari alle regole del vivere civile che si ripetono e mettono in crisi la qualità della vita della nostra città”.

A dichiararlo, in un comunicato, sono i consiglieri comunali Valerio Pizzuti (Italia Viva) e Amedeo Gabbrielli (Forza Italia – Ppe)

“Grosseto avverte che questi episodi rischiano di mettere in discussione la tranquillità e la sicurezza pubblica e avverte con preoccupazione questo fenomeno e il passaggio dalla protesta da tastiera alla consapevolezza e alla condivisione è molto complesso perchè impone un governo delle emergenze competente e non superficiale – continua la nota –L’incontro in Prefettura promosso dall’assessore Megale e richiesto da noi ha confermato che è ben chiara l’origine dei mali, che le forze dell’ordine sono attente e presenti con piani ed interventi di prevenzione già stabiliti e programmati, con l’utilizzo di cani addestrati per la ricerca delle sostanze di abuso e personale specializzato, ma che la soluzione non è nel palazzo di piazza della Vasca, è in un contesto di cultura civile che dovrebbe essere affrontato innanzitutto dalla politica e, in principal modo, da chi governa. Non esistono soluzioni semplici (sarebbe bellissimo se ci fossero) a problemi complessi. Il controllo serve, deve essere attento e puntuale non occasionale e, soprattutto, non concentrato sull’evento criminoso, ma anche sul contesto che lo genera”.

“I cassonetti che tracimano rifiuti rendono la città peggiore non solo per un fattore estetico e igienico sanitario, l’abbandono dei rifiuti indica che si può non rispettare le regole di convivenza civile e questo lassismo apre spazi civici – sottolineano i consiglieri -. Tempo addietro si parlava di una città ‘sicura di se stessa’ è una definizione ancora valida che rimette in discussione il concetto di delega e impone un modello amministrativo che non guardi solo alla risoluzione del problema imminente, ma abbia una prospettiva di medio-lungo termine. La parola sicurezza è in realtà un contenitore fatto di tante sfaccettature ed ognuna ha una diversa soluzione ed approccio. Una città decade se non si è capaci di distinguere e ricondurre tutto nella direzione giusta sia per la risoluzione del problema immediato, che con una prospettiva di medio-lungo termine. È così per i furti nelle abitazioni e nei negozi, il rapporto tra i cittadini italiani e migranti, il bullismo sulle mura, nel centro o nelle scuole, i danneggiamenti alle strutture di uso comune, e, anche, nell’abbandono dei rifiuti e nella cattiva tenuta del decoro complessivo”.

“Questi temi non possono essere affrontati tutti allo stesso modo, hanno bisogno di risposte differenti, ma ognuno di essi concorre a determinare la sicurezza nella nostra comunità. L’appello alle forze dell’Ordine, a cui confermiamo il nostro ringraziamento, è solo una piccola parte dei compiti che spettano a chi amministra una città. Si recupera sicurezza, concentrando la nostra azione sulla bellezza della città, la rigenerazione degli spazi pubblici e privati. Si recupera sicurezza se si crea occupazione, perché le difficoltà economiche producono fenomeni di degenerazione. Infine, ma non per ultimo, c’è la questione sociale e culturale: servono investimenti in proposte che aiutino la comunità a crescere. Scuola e famiglia sono il cardine intorno a cui far ruotare una proposta che occupi le nuove generazioni in attività che facciano sviluppare la creatività sociale e il legame con il luogo in cui vivono. Non sfuggono i provvedimenti dell’amministrazione comunale di Grosseto nell’ambito del decoro della città, ma riteniamo che questo impegno e i risultati debbano essere ancora migliorati – termina la nota -. Questo incontro è solo l’inizio della nostra iniziativa tesa a mantenere vivo l’interesse su questo argomento, stimolando l’azione del governo della città, la partecipazione diretta dei cittadini e fornendo sostegno alle famiglie”.

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