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Sanità, il Tavolo della Salute: “Radiologia chiusa per ferie, pronto soccorso al collasso”

di Redazione
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Il Tavolo della Salute, con il suo coordinatore, Paolo Mazzocco, e Luciano Fedeli, segretario provinciale del Pci, lanciano l’ennesimo allarme riguardo all’ospedale Sant’Andrea di Massa Marittima, insieme a Fiorenzo Borelli e Daniele Brogi dei gruppi di minoranza presenti in Consiglio comunale.

“Dopo la chiusura della radiologia di Follonica e le difficoltà del primo soccorso sempre di Follonica, la situazione del pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea sta diventando drammatica e rischia di esplodere – si legge in una nota del Tavolo della Salute -. Per quanto riguarda la radiologia sono ridicole le giustificazioni dell’Asl, che si copre dietro al covid. Sono due anni che c’è il Covid e le graduatorie si scorrono ora in piena estate per andare, a stagione chiusa, a coprire esigenze della seconda città della provincia che vede moltiplicare la presenza di residenti grazie ai numerosi turisti. Una sola parola dopo due anni di promesse e attese di nuove assunzioni: vergogna!“.

“La situazione si riverbera anche sull’intero comprensorio, e in particolare nel pronto soccorso dell’ospedale di Massa Marittima, che si trova a dover fronteggiare una marea di accessi, molti dovuti proprio alle difficoltà su Follonica, ma che certamente creano una gravissima e pericolosa situazione operativa all’interno del pronto soccorso. Non solo ore e ore di attesa per pazienti e familiari, ma sopratutto uno stress insopportabile e pericoloso per il personale che lavora fuori ogni margine di sicurezza evidentemente – prosegue il comunicato -. L’azienda non pare disponibile ad intervenire tempestivamente e questo è ancora più grave se pensiamo che i pochi medici e infermieri rimasti sono al limite del burn out”.

“Non è più tollerabile questo atteggiamento, se i sindaci delle Colline Metallifere sono indifferenti al perpetuare tale modalità, noi non lo siamo – interviene Mazzocco -. Non possiamo continuare a tollerare una simile situazione e siamo disponibili a manifestare davanti al pronto soccorso se necessario, incatenandosi sino a che non saranno date risposte e la direzione non ci garantirà una dignitosa soluzione per i pazienti e per il personale“.

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